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TEATRO

Il copione più famoso di William Shakespeare destrutturato dalla regia di Claudio Autelli, che lascia i due leggendari amanti soli in scena, con pochi comprimari e senza le scenografie veronesi ad accompagnare. Nel concentrarsi esclusivamente sull'ossessione amorosa, però, va perso un po' del quadro generale


di Igor Vazzaz

Non pare una coincidenza il fatto che uno dei capolavori scespiriani più ripresi negli ultimi anni - quello del Bardo è ben a ragione il repertorio più frequentato dell’intero teatro occidentale - sia Romeo e Giulietta: parliamo d’un classico dei classici e siamo certi che se, da un lato, l’inflazione del “sentimentale” contribuisce non poco al successo della tragedia veronese, dall’altro, le infinite declinazioni possibili d’un testo tanto conosciuto da risultar iconico giustificano a sufficienza il gran numero di messe in scena.
06 Dicembre 2011

TEATRO PER BAMBINI

Il Teatro delle Briciole affida ai veronesi di Babilonia Teatri un allestimento per i più piccoli. Forte di lavori apprezzati come Made in Italy e Pornobboy, con Baby don't cry la compagnia si produce nel suo repertorio esplosivo di luci, musica e citazioni pop. Ma per sorprendere e divertire i giovanissimi ci vuole ben altro


di Igor Vazzaz

Questione annosa, già proposta in queste lande (leggi): come devono essere gli spettacoli per bambini, quali parametri comprendere, quali (e quanti) livelli di lettura proporre? Interrogativo insidioso perché sempre aperto, problematico e declinabile all’infinito. È così che Teatro delle Briciole, in occasione d’un progetto rivolto ai ragazzi, commissiona a Babilonia Teatri, formazione veronese che da qualche stagione fa discutere pubblico e critica, un allestimento per e sui bambini. Titolo Baby Don’t Cry, tema, peraltro intrigante, il pianto
14 Luglio 2011

FILM

Nella Verona che fu dei Montecchi e dei Capuleti, una quasi-scrittrice americana scopre la vecchia lettera di una donna, Vanessa Redgrave, che aveva smarrito l'amore della vita e decide di aiutarla. Una trama scontata, che fa il pieno di macchiette sul belpaese e trasforma il romanticismo in sdolcinatezza


di Andrea B. Previtera

"Una verificatrice di informazioni per il New Yorker sogna di diventare scrittrice"... La spia del sospetto dovrebbe accendersi già solo per questa prima premessa. Quando ci troviamo di fronte a X che sogna di diventare Y - il raccattapalle che vuole diventare un tennista, il ladro di galline che vuole diventare un serial killer - l’ingresso del cinema quasi sempre diventa un magico portale per Sdolcilandia. Ed in effetti è proprio così. Questo Letters to Juliet, che ha tardato un anno prima di giungere nelle sale italiane, poteva aspettarne senza danno anc
01 Settembre 2010

MOSTRA

In mostra a Verona una eccezionale selezione del paesaggista francese: 100 quadri provenienti soprattutto dal Louvre, che illustrano il percorso di quello che viene definito l'ultimo dei classici e il primo dei moderni. E che aveva negli occhi l'Italia anche quando dipingeva Parigi


di Francesca Castellani

Quando a organizzare una mostra è il Louvre, è un po' come se il Manchester United giocasse in casa tutta la Champions League: il risultato è scontato, e a punteggio pieno. Sto parlando della mostra Corot e l'arte moderna aperta alla Gran Guardia di Verona fino al 7 marzo: 100 quadri provenienti dal grande museo francese, e non solo. Qualcuno (con un pizzico, o magari anche più di un pizzico di snobismo) mi ha detto che in fondo era una mostra con tante opere "di magazzino", provenienti dai depositi. Sarà: ma quando i depositi sono quelli del Louvre
08 Gennaio 2010

FILM

In Italia il film del rumeno Paunescu ha fatto notizia solo per la frase sulla Mussolini. Ma il tema è un altro: tra il razzismo dei paesi ricchi e la criminalità efferata dei poveri, la nuova Europa è senza scampo


di Gianpaolo Fissore

Francesca (Monica Dean), protagonista del film omonimo di Bobby Paunescu, è una bella trentenne, maestra d’asilo di oneste ambizioni. Vorrebbe lasciare Bucarest e trasferirsi in Italia per gestire una scuola materna per bambini rumeni. Poco importa se gli italiani sono quelli che sono, se dei rumeni pensano che siano tutti stupratori e criminali. Poco importa se una volta di là le toccherà, come tante connazionali, fare la serva, nella fattispecie la badante a un anziano con l’alzheimer in un paese lombardo dal nome lungo e antipatico. Bisogna pur cominciare, m
30 Novembre 2009