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SPECIALE VENEZIA 2012

Ultime anteprime dalla mostra di Venezia. Il premiato esordio alla regia "solista" di colui che, insieme a Franco Maresco, fu uno dei papà di Cinico Tv gioca su una cifra stilistica tutta spostata sul farsesco. E' stato il figlio è una storia di umanità piccola e meschina, che si avvale di un'ottima prova d'attore corale


di Giovanni Desideri

Quando un libro o un film mostra un’umanità degradata, ci si può sempre chiedere se siamo di fronte a un ritratto fedele, o almeno verosimile, o se non si tratti di un esercizio un po’ fine a se stesso. E ci si chiede, naturalmente, se il risultato sia comunque un’opera avvincente, che "funziona".   Tra le proiezioni italiane in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia È stato il figlio di Daniele Ciprì (senza la partecipazione dell'abituale collega Franco Maresco), film tratto dall’omonimo romanzo di Roberto Alajmo (2005), e
11 Settembre 2012

SPECIALE VENEZIA 2012

Le nostre corrispondenze veneziane continuano con il film della regista Haifaa Al-Mansour: il tema dell'emancipazione della donna araba attraverso la storia di una ragazzina, che il Premio Corano lo vuole vincere solo per avere i soldi con cui comprare una bicicletta, vietata alle bambine. Ovazione dal Lido


di Giovanni Desideri

Stile, leggerezza, emozioni, e la speranza rappresentata dalle nuove generazioni: sono i contenuti di Wadjda, bel film della regista Haifaa Al-Mansour, proiettato alla Mostra del Cinema di Venezia per la sezione Orizzonti. Un film che pure come contenuto ha un tema impegnativo: la condizione della donna in Arabia. Ma quel che più emerge è appunto l’agilità della regista nel ritrarre la propria società e il grande coinvolgimento del pubblico di fronte alle immagini.   Se nel romanzo Underworld di Don DeLillo il filo conduttore è una palla da ba
05 Settembre 2012

FILM - SPECIALE VENEZIA 2010

venezia.GIFAdulterii e menages a quattro, che più espliciti di così non si può. Un film che vorrebbe mandare a dormire i bambini ma finisce con l'assopire anche gli adulti. Abbiamo sondato la reazione della platea veneziana davanti alla pellicola a luci rosse di Antony Cordier, scoprendola più annoiata che scandalizzata


di Andrea B. Previtera

E’ giunta l’ora di chiamare in aiuto il potere chiarificante della democrazia. Troppe le brutture, le storture, troppi i punti interrogativi cubitali di questo periodo cinematografico, e il dubbio di possedere un occhio troppo severo prende il sopravvento. Happy few, titolo inglese e produzione francese, poca storia e una voglia quasi infantile di provocare la sala, ed è alla sala che stavolta lascio la parola, facendomi più cronista che recensore.   Cronista di una storia semplice: quella di un pubblico che inizia mugugnando, perchè questo Happy few, di
06 Settembre 2010

FILM - SPECIALE VENEZIA 2010

venezia.GIFSofia Coppola porta al Lido la storia di Johnny Marco, divo annoiato dalla bella vita hollywoodiana fino all'arrivo a sorpresa della figlia undicenne. Un film ambizioso ma vuoto, a dispetto del cognome illustre dell'autrice e delle opere più degne firmate finora


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Giovane attore americano insulso - benché celebre nella finzione - sale e scende dalla sua Ferrari facendo il debito broooom; sale e scende da molte donne di cui ha una labile memoria, e, dopo molti sussulti sempre uguali, scopre di non sapere come comportarsi con la figlia adolescente, praticamente un'estranea, che gli piomba addosso durante una vacanza. E che (forse) lo vuole conquistare o (forse) inconsciamente redimere dal nulla in cui naviga a vista. E qui la recensione potrebbe esaustivamente finire; il film, invece, dura un'ora e 38 minuti.   L'eroe scende dal
06 Settembre 2010

WEEKEND - CINEMA

Il grande regista francese morto da poco: uno stile inconfondibile, solo in apparenza conservatore


di Alberto Barbera

Pessoa è stato uno, nessuno e centomila, un io disseminato sotto molteplici e ingannevoli identità. Kubrick era un ipocondriaco ossessivo e maniacale, rinchiuso nel proprio isolamento come in una fortezza inespugnabile. Nella storia dell’arte novecentesca, non mancano certo gli esempi di autori enigmatici o sfuggenti. Eric Rohmer, forse, era semplicemente riservato. Nessuno, se non una ristrettissima cerchia di amici, può dire di averlo conosciuto. E non perché fosse di carattere introverso o indecifrabile. Semplicemente, era (quasi) impossibile incontrarlo.
16 Gennaio 2010