Come nei film di supereroi c'è uno (scrittore) sfigato che finisce per avere i superpoteri. E come in Matrix c'è questa pasticca (Nzt) che trasfigura la realtà in un concentrato di adrenalina ed effetti speciali. Ma la regia di Neil Burger (The illusionist) mescola troppi generi, dalla fantascienza al thriller passando per la riflessione socio-filosofica
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Nzt. Non è un diniego giapponese, o una zona a traffico limitato, ma il nome di una pillola trasparente, che sembra un occhietto disseccato, e potenzia le facoltà del cervello, modulandole sulle caratteristiche intellettive dei singoli individui, generando una concorrenza sleale fra chi la usa e chi no. Perché chi la trangugia può finalmente soddisfare il delirio di onnipotenza che cova comunque, anche nei più miti. Compreso lo spettatore, che ne viene in qualche modo contagiato (ma solo dal punto di vista della mera eccitazione, s’intende, che
L'interminabile saga arriva al sesto capitolo, per la regia di Kevin Greutert. Questa volta è il detective Hoffmann a giocare nel ruolo dell'enigmista Jigsaw, mettendo a punto una terribile macchina mortale chiamata la Giostra. Abbiamo provato a vedere il film in anteprima, ma abbiamo resistito poco
di Andrea B. Previtera
Ormai è ufficiale: il ventunesimo secolo ha trovato la sua, uhm, gallina dalle uova insanguinate (che Dio mi perdoni), il suo Halloween o Nightmare che dir si voglia. Da mungere e mungere e mungere ancora - se mai una gallina può essere munta. Così, se pure il burattinaio dietro le quinte delle truculenze della saga è cadavere (e che cadavere) da un paio di episodi, ecco un altro appuntamento con questa serie che – rispetto ai corrispettivi degli anni 70 – 90, non concede alcuna parentesi umoristica e ci prepara al peggio fin dal sorriso della maschera s
Affiancati da un Mickey Rourke imbolsito e da una Scarlett Johansson picchiatrice, Robert Downey Jr. e Gwyneth Paltrow sono diventati dei chiacchieroni: Iron man 2 perde tutti i pregi che aveva il primo film ispirato al supereroe dei fumetti
di Andrea B. Previtera
Iron Man 2, di Jon Favreau, è una delicata riflessione sulla condizione dell’Uomo, una pellicola introspettiva costituente una vera e propria weltanschauung la cui epica investe le radici stesse della percezione del sé. No, non è vero. Avrei voluto, avrei voluto spalancare la bocca per la sorpresa piuttosto che per lo sbadiglio, e tuttavia Iron Man 2 - di Jon Favreau - è tutt’al più un (altro) film con delle armature robotiche che volano e molte molte esplosioni. Si usa talvolta l’espressione “X ridicolizza il predecessore&rdquo
Il grande regista francese morto da poco: uno stile inconfondibile, solo in apparenza conservatore
di Alberto Barbera
Pessoa è stato uno, nessuno e centomila, un io disseminato sotto molteplici e ingannevoli identità. Kubrick era un ipocondriaco ossessivo e maniacale, rinchiuso nel proprio isolamento come in una fortezza inespugnabile. Nella storia dell’arte novecentesca, non mancano certo gli esempi di autori enigmatici o sfuggenti. Eric Rohmer, forse, era semplicemente riservato. Nessuno, se non una ristrettissima cerchia di amici, può dire di averlo conosciuto. E non perché fosse di carattere introverso o indecifrabile. Semplicemente, era (quasi) impossibile incontrarlo.
di Faina