Dietro l'apparente semplicità di una raccolta di articoli, Livelli di guardia ci mostra la visione lucida e disperata che un grande intellettuale ha di un mondo in cui ormai è impossibile riconoscersi
di Giampaolo Rugarli
Claudio Magris non ha bisogno di venir presentato: è una delle rare stelle che mandano intensa luce nel cielo buio della letteratura italiana contemporanea. Però ha un difetto (condiviso da me e da altri – se pochi o molti non so): è una persona perbene. In Italia essere una persona perbene è una circostanza altamente ostativa: la realtà in cui viviamo appartiene ai furbi o ai mascalzoni, come insegnano le vicende della politica e non solo della politica. Magris ha raccolto una scelta di articoli pubblicati sul Corriere della Sera tra il 2006 e
Quello ottocentesco, che l'americano Jeffrey Eugenides cerca di resuscitare con La Trama del Matrimonio: una (lunga) storia d'amore a tre, che si conclude bene ma senza nozze. Cinquecento pagine tra la letteratura del XVII secolo e scuole filosofiche del successivo, che l'autore proprio non riesce a dare per spacciate
di Giampaolo Rugarli
Jeffrey Eugenides, nato a Detroit da famiglia di origine greca, più o meno cinquantenne; autore di racconti e di due romanzi (il secondo premiato con il Pulitzer 2003), propone al pubblico una terza opera narrativa di ampio respiro, La trama del matrimonio. Il respiro del libro è tanto ampio che si contano all’incirca cinquecento pagine, e verrebbe la tentazione di ritorcere a danno dell’Autore una battuta che è nel suo testo: “un romanzo lungo … diventava simbolo dell’insicurezza maschile riguardo alle dimensioni del pene”. Sulle dimen
L'inno nazionale, dalla brevissima e sfortunata vita del poeta Goffredo Mameli alle insofferenze leghiste
di Giampaolo Rugarli
Con buona pace della Lega, i dialetti in Italia si parlano ormai più nelle aule universitarie che nelle piazze. Anche per questo il nome del poeta milanese Carlo Porta è noto a pochi. Ma i suoi versi crudi e antiautoritari sono un'eredità che la nostra cultura dovrebbe riscoprire, al di là ogni barriera regionale
di Giampaolo Rugarli
Il premio Nobel a cui sono intitolate centinaia di scuole trattava la poesia come un cantiere edilizio: l'importante era scegliere i materiali e le tecniche migliori
di Giampaolo Rugarli
Questa rivista che non ha più carta m’empie il core d’ambascia: come, senza partire, immoti, finger che si parta. E quel che scrivo è voce di un’assenza Giosuè Carducci, con buona probabilità, avrebbe iniziato così questo pezzo: forse non proprio con le parole usate da me, certo sarebbe riuscito a scovare rime migliori, nonché arcaismi, latinismi e grecismi a volontà. Però l’idea di scrivere una qualsiasi cosa destinata a volare nell’etere e a non assumere forma cartacea, lo avrebbe sconvolto. Si
Lippi difese il suo utilizzo in campo, suscitando la reazione indignata di monsignor Ravasi
di Giampaolo Rugarli
La Müller scrive in uno stile molto lirico ma impervio per il lettore. E soprattutto poco adatto al romanzo
di Giampaolo Rugarli
Di Herta Müller, scrittrice romena di lingua tedesca e premio Nobel per la letteratura 2009, so pochissimo. Salvo errori, non credo sia mai stata tradotta in italiano, a eccezione di qualche breve prova e di Herztier proposto dall'editore Keller di Rovereto, e proprio di questi giorni giunto alla terza edizione. Herztier significa alla lettera L'animale del cuore, titolo un po' criptico che l'editore italiano saggiamente ha mutato in Il paese delle prugne verdi, metafora che allude alla Romania o a quella che è stata la Romania (l'Autrice avverte che il nocciolo delle prugne verdi