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LIBRI - SAGGISTICA

Proteggere il territorio, conservare la nostre cultura. La partita per capire chi siamo oggi si gioca tutta in difesa: la critica Contro le radici di Maurizio Bettini parte dall'invenzione di culture nazionali e locali giocate anche in politica e propone un'appartenenza di tipo "orizzontale". Perché tradizionale è ciò che si tramanda


di Nicola Arrigoni

E’ un piccolo libro prezioso, che dovrebbe essere letto soprattutto da quanti si riempiono la bocca di identità, tradizioni, memoria. Si tratta di Contro le radici di Maurizio Bettini, pubblicato nella collana "Voci" della casa editrice Il Mulino. Maurizio Bettini, classicista apprezzato e di fama, si interroga sul senso della parola radici, sulla metafora che sottostà al termine come fondamento di un’appartenenza, sul significato di un albero genealogico come percorso che conferisce spessore storico ad una stirpe.   Ciò che fa Bettini è
04 Marzo 2013

LIBRI PER L'ESTATE

Tra nemmeno vent'anni il settentrione italiano si dividerà anche da se stesso e da città dell'amore shakespeariano Verona sarà divenuta la capitale dell'intolleranza. Questo almeno secondo l'(inesistente) autore Giulio Meazza, che ambienta il proprio romanzo in un futuro prossimo e piuttosto verosimile


di Gabriele Salvatori

Scavare fra le pubblicazioni dell’editoria piccola, resistente e "fastidiosa" è divertente. Perché le piccole case editrici sono necessariamente legate a contesti particolari e obbligatoriamente condannate alla ricerca: al gigante del mainstream devono infatti poter contrapporre una fitta sassaiola di idee. È fra queste uscite che capita spesso di imbattersi in storie dal sapore politico o dallo stile inconsueto.   Adieu Pearà è il racconto di un avventura dentro una Verona avvelenata da intolleranze oltre i limiti dell&rsq
20 Luglio 2011

ATTUALITA' - WEEKEND

L'inno nazionale, dalla brevissima e sfortunata vita del poeta Goffredo Mameli alle insofferenze leghiste


di Giampaolo Rugarli

Sembra che non piaccia a tutti celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. In tesi generale potrei anche essere d’accordo: non mi piace lo stesso verbo “celebrare”, per i suoi contenuti enfatici, retorici e apodittici. Ma per l’Unità patria farei un eccezione: si tratta di un evento tendenzialmente negletto e, peggio ancora, non conosciuto, laddove sono moltissime le pagine dalle quali tutti potrebbero trarre preziose lezioni di vita. Esemplare è il caso del poeta Goffredo Mameli, genovese, il cui nome è lega
02 Luglio 2010

Internet

La xenofobia ai tempi di Facebook: malgrado gli sforzi dei social network, la rete abbonda di offese contro neri, rom ed extracomunitari. Ma c'è differenza fra scrivere questi slogan su un muro o in una vetrina telematica


di Massimo Balducci

Non mi capita spesso, nel mondo reale, di imbattermi in quelle scritte del tipo “A MORTE I ROM” o “USIAMO GLI ZINGARI COME PELLET” che pure ogni tanto spuntano in giro per l’Italia. Fortunatamente, in un luogo ancora abbastanza civile come Bologna il problema dei muri insozzati è più che altro di tipo estetico e non politico. Qualche mese fa però, in una cittadina di provincia di cui non faccio il nome, sono passato davanti alla saracinesca di un ristorante cinese che era quasi interamente coperta dallo slogan “TORNATE A CASA”, sov
15 Giugno 2010

POLITICA

Che barzellette si raccontano gli elettori padani? Leggiamole sul sito di una sezione di provincia: scopriremo che sono xenofobe, sessiste, qualunquiste. Ma la maggior parte sono di un'altra categoria: contro Berlusconi. Come si spiega questo mistero?


di Andrea Ferrari

Volete farvi quattro risate? Fate una visitina al sito della Lega di Rho, spostatevi sulla sezione barzellette e abbandonatevi al piacere sottile di sbirciare dal buco della serratura quello che di solito non vedete perché, da buoni elettori di sinistra, abitate nei quartieri alti, leggete due libri al mese, vi fanno schifo le sbrodacce televisive, sapete perfettamente che senza i commentari di Averroè l’occidente avrebbe dimenticato Aristotele e, magari, preferite Chet Baker ai guaiti di Sanremo.   Scoprirete che la scienza ha mandato l’uomo sulla luna, ma non &
07 Aprile 2011

POLITICA

La passione politica come appartenenza a una squadra e l'esito delle elezioni come il risultato di una partita. Ecco quello che distingue la destra italiana. Oltre alla capacità di girare il miglior cinepanettone


di Gaia Rayneri

Credo che ci sia una differenza sostanziale, nel modo di affrontare la sconfitta, da parte di un elettore della sinistra, o della destra. L’altra sera, mentre riempivo la mia pagina Facebook di dichiarazioni shock del ministro leghista Maroni, e dei suoi compagni (camerati?) Borghezio, Calderoli & co., sono stata accusata di non accettare una sconfitta palese, di non saper perdere. Ho trovato illuminante questo commento, seppur sottendesse una visione delle cose totalmente opposta alla mia.   Effettivamente è proprio questo il punto: per un sostenitore di Roberto Cota, de
01 Aprile 2010

WEEKEND - STORIA

Grande successo di vendite per i discorsi di Mussolini su iPod (poi ritirati dal commercio, ma non per scrupoli etici). Chi ha avuto la "fortuna" di ascoltarli dal vivo si chiede il perché


di Carlo Augusto Viano

Pare che i discorsi del duce – messi in vendita come applicazione per l’iPod e ritirati solo per ragioni di diritti commerciali – riscuotano successo. Perché? viene da domandarsi; e toccherà a sociologi ed esperti di pubblico indagare. Io quei discorsi li ho sentiti quando furono pronunciati, in casa alla radio, nelle piazze e a scuola, dove venivano ritrasmessi. In un certo senso devo perfino esser grato a quei discorsi, perché, accolti in casa con sdegno, sghignazzi e lacrime (le lacrime di nonne e mamme all’annuncio dell’entrata in guerra),
05 Febbraio 2010

POLITICA

E' la definizione più spesso associata a berlusconismo e leghismo, ma in realtà non significa quel che tutti pensano


di Peppino Ortoleva

L’accusa di “populismo” è di questi tempi così frequente da diventare un refrain: sembra la definizione più ovvia per il berlusconismo e, mutatis mutandis, per il leghismo. Non hanno sempre in bocca il richiamo alla gente? E Berlusconi, non ha il vizio di citare l’articolo 1 della costituzione solo per quel che riguarda la sovranità che appartiene al popolo, dimenticando regolarmente che lui “la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione”, al punto che glielo ha ricordato pure Fini? Ergo,populismo. Eh no, piano con le p
23 Dicembre 2009