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TEATRO

Maurizio Di Giovanni porta in scena Juve Napoli 1-3. La presa di Torino, che rievoca la mitica partita del 1987, rivincita di un'intera città. Il monologo di Antonio Damasco ruota tutto intorno a Maradona, ma senza mai nominarlo


di Igor Vazzaz

Da tempo il calcio è tema sdoganato in scena, non senza motivo: lo sport in genere, specie se a vocazione popolare, è tra le poche attività che riescano a evocare un vero e proprio orizzonte mitico moderno. Se il riferimento si perde poi nel passato, in trascorsi per qualche ragione aurei, l’effetto è ancor più travolgente: non solo giacché giovinezza e infanzia lasciano solchi indelebili nella memoria, ma anche perché, più prosaicamente, il calcio italiano, in particolare negli anni Ottanta, ha registrato la pi&ugrav
24 Febbraio 2011

LIBRI

Dalle domeniche allo stadio alle partitelle sotto Castel S. Angelo, per l'autore di Addio al calcio lo sport non è soltanto una passione: è una mitologia privata fatta di ricordi, una chiave di interpretazione per rileggere le nostre vite


di Giuseppe Grattacaso

  Negli ultimi anni Valerio Magrelli ha dedicato un'attenzione costante e si direbbe crescente alla prosa, rifuggendo però dalle forme del racconto e del romanzo per dedicarsi a brevi scritti, quasi epigrammatici, incentrati su un unico argomento. A partire dal 2003 si sono susseguiti tre volumi di questo tipo, intervallati dall'unica raccolta di poesie, Disturbi del sistema binario, pubblicata nel 2006.   Dopo l'analisi del proprio corpo, delle malattie e della inevitabile decadenza che stava al centro di Nel condominio di carne, e la riflessione su quel particolare sur
12 Ottobre 2010

SPORT

Della tessera del tifoso resa obbligatoria dal Ministero degli Interni si è molto discusso in questi giorni. Pochi hanno ricordato però di quali benefici gode il tesserato: promozioni e partnership sospette fanno pensare che, per una volta, non siano gli hooligan ad essere dalla parte del torto 


di Arrigo Roveda

    Ci sono alcune scorciatoie affidabili per chi cerca di formarsi opinioni su questioni che dividono, ma sulle quali non abbiamo specifiche competenze.   Se ci si vuol fare un’idea sui progetti urbanistici della propria città, si leggono con attenzione le prese di posizione delle associazioni di commercianti e ci si lancia a sostenere le opinioni diametralmente opposte: quasi mai si sbaglia, come possono constatare i milanesi (ma in ogni città si troveranno casi analoghi) andando a rileggere quanto scrivevano i commercianti sulla pedonalizza
29 Settembre 2010

ATTUALITA'

Finito il benessere economico, e finite anche le distrazioni calcistiche: il potere si ritrova privo dei due classici strumenti per tranquillizzare le masse. E ora bisogna guardare in faccia la realtà


di Pippo Russo

Game over. Ai mondiali sudafricani, ma anche nella società italiana degli anni Dieci che fa da contorno alla disfatta. Una società un po’ attonita, parecchio incarognita, e con dentro quella disillusione stratificata che prelude ai passaggi traumatici. In questo contesto il crollo della nazionale in Sudafrica produce l’effetto rovinoso d’un gigantesco pannello scenico franato faccia in giù: svanita l’illusione, si scopre il vuoto che c’è dietro. E dunque, dissolto il convincimento che il calcio in Italia funzioni ancora, ci si ritrova n
29 Giugno 2010

SPORT

"E' una squadra fatta solo di stranieri": una critica che ignora non solo il presente (la società multirazziale in cui viviamo) ma anche il passato. Perché nel 1908 i soci del Milan che decisero la scissione, quel nome non lo scelsero a caso


di Pippo Russo

L’ultima risorsa dell’invettiva anti-interista è l’accusa di non italianità. A poco più di una settimana dalla tripletta (Campionato, Coppa Italia e Champions League, impresa che a lungo rimarrà irripetibile per ogni altro club italiano), il solo argomento polemico rimasto per smontare i successi dell’Inter è ormai quello di un'eccessiva esterofilia. A vincere è stata "una squadra non rappresentativa di questo paese", e dunque le sue vittorie perdono valore se bisogna spenderle come medaglie da esibire nelle
03 Giugno 2010

SPORT

Scoop di Giudizio Universale: ecco le telefonate tra "il Mago", che all'epoca sedeva sulla panchina nerazzurra, e il direttore di gara passato alla storia come infallibile. Ora in dubbio gli scudetti vinti dall'Inter negli anni '60


di Roberto Alajmo

La nuova calciopoli si sta rivelando un vaso di Pandora. Scavando negli archivi della Telecom gli avvocati difensori di Luciano Moggi sono arrivati al fondo e hanno continuato a scavare, scoprendo una scabrosa intercettazione che risale agli archivi della Sip. Protagonisti, l’allora tecnico dell’Inter Helenio Herrera e l’arbitro Concetto Lo Bello.   Giudizio Universale ne è venuto in possesso e, dopo lunga riflessione, ha deciso di diffonderla. Si avverte che il contenuto della telefonata è adatto a un pubblico adulto.   Helenio Herrera: Hola, casa Gia
22 Aprile 2010

POLITICA

La passione politica come appartenenza a una squadra e l'esito delle elezioni come il risultato di una partita. Ecco quello che distingue la destra italiana. Oltre alla capacità di girare il miglior cinepanettone


di Gaia Rayneri

Credo che ci sia una differenza sostanziale, nel modo di affrontare la sconfitta, da parte di un elettore della sinistra, o della destra. L’altra sera, mentre riempivo la mia pagina Facebook di dichiarazioni shock del ministro leghista Maroni, e dei suoi compagni (camerati?) Borghezio, Calderoli & co., sono stata accusata di non accettare una sconfitta palese, di non saper perdere. Ho trovato illuminante questo commento, seppur sottendesse una visione delle cose totalmente opposta alla mia.   Effettivamente è proprio questo il punto: per un sostenitore di Roberto Cota, de
01 Aprile 2010

SPECIALE FINE ANNO - BUONE MANIERE

Lippi difese il suo utilizzo in campo, suscitando la reazione indignata di monsignor Ravasi


di Giampaolo Rugarli

L’inizio del 2009 è segnato dalla disputa sulla sorte della infelice Eluana Englaro: così passa quasi sotto silenzio altra disparità di opinioni che si accende presso i campi di calcio, ma che in realtà investe tutta la società civile o sedicente civile. Mi riferisco alla bestemmia, dal volgare porcoqui e porcolà alle fiorettature riservate ai maestri del genere. Sembra che, negli stadi, giocatori e tifosi spesso e volentieri imprechino contro la Divinità, ritenuta colpevole di un gol mancato o segnato o comunque di una aspettativa delusa.
30 Dicembre 2009

FILM

Il mio amico Eric sembra la solita storia del proletario sconfitto e depresso. Che a sorpresa ha una svolta brillante quando entra in scena l'ex calciatore, ottimo interprete di se stesso


di Gianpaolo Fissore

Eric è un ometto che dalla vita non ha avuto granché: l’ultimo bel ricordo? Una partita di calcio del Manchester United e un gol del suo idolo, Eric Cantona. Il calcio, se non ci fosse bisognerebbe inventarlo: dispensa illusioni e delusioni, arbitri venduti e partite truccate. Ma poi, come per incantesimo, riaccende sempre la passione, e scusate se è poco. Eric (Steve Evets) è un ometto trasandato e sfinito, prossimo alla resa. Non gli resta che un mito, nato appunto in uno stadio di calcio. Attaccante molto fisico, Cantona giganteggia nel poster della stanza
18 Dicembre 2009