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ATTUALITA' - WEEKEND

L'inno nazionale, dalla brevissima e sfortunata vita del poeta Goffredo Mameli alle insofferenze leghiste


di Giampaolo Rugarli

Sembra che non piaccia a tutti celebrare il centocinquantesimo anniversario dell’Unità d’Italia. In tesi generale potrei anche essere d’accordo: non mi piace lo stesso verbo “celebrare”, per i suoi contenuti enfatici, retorici e apodittici. Ma per l’Unità patria farei un eccezione: si tratta di un evento tendenzialmente negletto e, peggio ancora, non conosciuto, laddove sono moltissime le pagine dalle quali tutti potrebbero trarre preziose lezioni di vita. Esemplare è il caso del poeta Goffredo Mameli, genovese, il cui nome è lega
02 Luglio 2010

POLITICA

Il ministro dell'interno francese è stato condannato a una pesante multa per affermazioni razziste. Ora gli si chiede anche di lasciare l'incarico. Vediamo cos'ha detto di tanto grave, e ricordiamoci qualcuna delle tante frasi xenofobe pronunciate ogni giorno da membri del nostro governo


di Dario De Marco

Dunque succede in terra di Francia che un ministro, Brice Hortefeux, venga condannato a pagare una pesante multa. Per che cosa? Per aver superato i limiti di velocità con l’auto blu? Macché: per aver pronunciato affermazioni razziste, che il tribunale ha definito “incontestabilmente oltraggiose”. A un raduno dell’Ump, partito suo e del presidente Sarkozy, nel settembre scorso il ministro aveva detto degli arabi che “quando è uno, ancora può andare. Il problema è quando sono tanti”.    La scenetta, ripresa con una
08 Giugno 2010

CULTURA

Con buona pace della Lega, i dialetti in Italia si parlano ormai più nelle aule universitarie che nelle piazze. Anche per questo il nome del poeta milanese Carlo Porta è noto a pochi. Ma i suoi versi crudi e antiautoritari sono un'eredità che la nostra cultura dovrebbe riscoprire, al di là ogni barriera regionale


di Giampaolo Rugarli

Suppongo che Umberto Bossi sia uomo di cultura peculiare, ma è possibile che il nome di Ludovico Zamenhof gli sia sconosciuto. Meglio così: se Bossi sapesse chi era e che cosa ha fatto, verosimilmente andrebbe a distruggerne la tomba, a Varsavia, dove presumo sia sepolto. Zamenhof tentò di inventare un linguaggio universale, che chiamò esperanto, sperando di affratellare i popoli e di superare la confusione babelica: il tentativo abortì, e l’esperanto sopravvisse come una curiosità, come un’invenzione da mettere sullo scaffale delle cose in
28 Maggio 2010

POLITICA

Che barzellette si raccontano gli elettori padani? Leggiamole sul sito di una sezione di provincia: scopriremo che sono xenofobe, sessiste, qualunquiste. Ma la maggior parte sono di un'altra categoria: contro Berlusconi. Come si spiega questo mistero?


di Andrea Ferrari

Volete farvi quattro risate? Fate una visitina al sito della Lega di Rho, spostatevi sulla sezione barzellette e abbandonatevi al piacere sottile di sbirciare dal buco della serratura quello che di solito non vedete perché, da buoni elettori di sinistra, abitate nei quartieri alti, leggete due libri al mese, vi fanno schifo le sbrodacce televisive, sapete perfettamente che senza i commentari di Averroè l’occidente avrebbe dimenticato Aristotele e, magari, preferite Chet Baker ai guaiti di Sanremo.   Scoprirete che la scienza ha mandato l’uomo sulla luna, ma non &
07 Aprile 2011

POLITICA

Dopo le violenze tra stranieri a Milano, il leghista Salvini ha proposto di "andare a prendere i clandestini casa per casa". Ma il suo leader Bossi lo mette in riga: "I rastrellamenti lasciamoli stare". Che fregatura si prepara stavolta?


di Roberto Alajmo

Si definisce Minchata Esplorativa la proposta eclatante avanzata da un esponente politico di maggioranza, cui fa seguito la smentita da parte di un alleato di governo. È un espediente che negli ultimi anni è stato adoperato di frequente come diversivo. Un peone la spara grossa, l’alleato smentisce, l’opposizione tira un sospiro di sollievo, e nel frattempo, sotto copertura, in Parlamento passa una norma ripugnante. Non ripugnante quanto la prima, ma quasi.   Il meccanismo è molto raffinato, e ancora va raffinandosi col passare del tempo. Adesso, per esempi
16 Febbraio 2010

WEEKEND - STORIA

Grande successo di vendite per i discorsi di Mussolini su iPod (poi ritirati dal commercio, ma non per scrupoli etici). Chi ha avuto la "fortuna" di ascoltarli dal vivo si chiede il perché


di Carlo Augusto Viano

Pare che i discorsi del duce – messi in vendita come applicazione per l’iPod e ritirati solo per ragioni di diritti commerciali – riscuotano successo. Perché? viene da domandarsi; e toccherà a sociologi ed esperti di pubblico indagare. Io quei discorsi li ho sentiti quando furono pronunciati, in casa alla radio, nelle piazze e a scuola, dove venivano ritrasmessi. In un certo senso devo perfino esser grato a quei discorsi, perché, accolti in casa con sdegno, sghignazzi e lacrime (le lacrime di nonne e mamme all’annuncio dell’entrata in guerra),
05 Febbraio 2010