Paradossale, ma forse significativo, che la spinta a immaginare una strada per il domani venga da due pensatori ormai d'età, quali sono Marc Augè e Edgar Morin. Mettendo le rispettive opere, Futuro e La via, a confronto, cerchiamo di cavarne le istruzioni per cambiare lo sguardo e il pensiero. In attesa di tempi migliori...
di Nicola Arrigoni
Viviamo in un tempo senza futuro. C’è chi afferma che il presente ci ha rubato il futuro, che la condanna a vivere in un qui ed ora perenne ed eterno ha limitato il nostro avvenire. Chi dà colpa all’economia, alla tecnica, chi oggi imputa alla crisi in cui versa il capitalismo la mancanza di avvenire. I primi ad esserne vittime sono i giovani cui si impedisce un progetto di vita, a queli nella vita stessa si impedisce di entrare. Dopo tante fosche profezie sul nostro essere nel mondo oggi – in questo clima di disperata resa al presente e ai dettami dell&
Lo scorbutico e cinico filosofo ci conduce in un grottesco viaggio alla volta dell'America, ultima speranza di un occidente che muore. E' una fantasia di Thomas Bernhard, portata oggi in scena da Alessandro Gassman
di Sergio Buttiglieri
Thomas Bernhard per tutta la vita è stato - sua definizione - un "disturbatore della pubblica quiete". Questo recensore del caos oltre a raccontare sempre se stesso con i suoi scritti è riuscito a svelarci l'infelicità intrinseca all’esistenza stessa. E anche questo suo vecchio e intrattabile Immanuel Kant (magnificamente interpretato da un lucido Manrico Gammarota), non fa eccezione. Malato di glaucoma durante un improbabile viaggio della speranza verso l’America, Kant è il ritratto metaforico della cecit&
Sta per concludersi la mostra cinematografica a Venezia ed è iniziato l’appuntamento con la letteratura a Mantova, mentre il prossimo weekend è diviso tra la filosofia a Modena e Pordenonelegge: i festival culturali sono diventati sempre più diffusi e di grande successo. Ma cosa si nasconde dietro la passione per i libri?
di Bruno Ballardini
Anzi, è femminista. Perché è vero che nella storia ci sono sempre state grandi pensatrici, da Ipazia di Alessandria a Virginia Woolf passando per le mistiche medioevali. Ma solo grazie al movimento iniziato negli anni '60 hanno smesso di essere una simpatica minoranza per vedersi riconosciuta una creatività autonoma. E radicalmente alternativa alla visione del mondo maschile
di Chiara Zamboni
Elmar Holenstein, autore dell'Atlante della Filosofia, ci insegna come rileggere la storia del pensiero utilizzando bussole e cartine geografiche
di Federico Capitoni
Con Il filosofo tascabile Armando Massarenti, già autore del Lancio del nano, ritrae 44 grandi pensatori. Mettendo in luce le contraddizioni tra le loro teorie e la loro vita
di Federico Capitoni
La filosofa di Alessandria d'Egitto fu uccisa nel 415 da un gruppo di fanatici cristiani. E' passata alla storia come una martire della scienza, versione femminile di Galileo. Ma la sua vicenda nasconde un mistero ancora più inquietante
di Luisa Muraro
Ipazia di Alessandria ha un conto aperto con la nostra civiltà che dobbiamo incominciare a pagare. Parlo, per chi ancora non conoscesse questo nome, della scienziata e filosofa neoplatonica, maestra nel Museo di Alessandria d’Egitto (non un museo, ma un centro di studi superiori) che, nell’anno 415 dell’era cristiana, venne trucidata da un gruppo organizzato di cristiani fanatici. Il delitto restò impunito perché l’inviato imperiale non fece il suo dovere. Da parte di chi ha a cuore la tradizione religiosa cristiana, io mi aspetto un preciso co