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LIBRI - NARRATIVA

Non semplici racconti, quelli del narratore di New York, che con Dieci Dicembre si emancipa in parte dalla sua "fantascienza di prossimità" per soprenderci con dettagli apparentemente insignificanti che puntualmente si rivelano diabolici. E il mostro è sempre più vicino


di Dario De Marco

Prima togliamo di mezzo un paio di equivoci. Innanzitutto, che questo sia un buon momento per i racconti, dato che Alice Munro ha vinto il Nobel. Alice Munro – che è una grandissima scrittrice senza dubbio, e che stramerita il Nobel (così come lo strameritano Roth, Murakami e Kundera, per dire) – non scrive racconti. Scrive romanzi. Solo che, siccome ne scrive tanti, ed è una persona onesta, li pubblica a sette-otto insieme, stampati su pagine grandi e con carattere piccolo. Ma volendo, uno scritto che nel caso suo viene definito racconto, potrebbe benissimo es
22 Ottobre 2013

FILM

Conto alla rovescia: in un immaginario futuro prossimo gli uomini viaggeranno con un contatore biologico al braccio che arriva soltanto ai 25 anni. Da lì in poi avranno un anno soltanto per guadagnarsi (letteralmente) altro tempo da vivere. In Time è firmato da Andrew Niccol, lo stesso autore di The Truman Show: ma stavolta l'idea suggestiva viene sprecata


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Si dice che il tempo è denaro, ma in questo caso è il denaro ad essere costituito dal tempo. Con una trovata tanto semplice quanto geniale, il film ci trasporta in una imprecisata contemporaneità fantascientifica, in cui tutti gli umani hanno il braccio sinistro tatuato con numeri fluorescenti, che scorrono inesorabili come i tassametri più esosi. Deposito bancario e nel contempo durata di vita, le cifre sono altresì una sorta di codice genetico che consente di invecchiare solo fino ai venticinque anni, rimanendo poi tali nelle sembianze, ma con un unico anno
23 Febbraio 2012

LIBRI PER L'ESTATE

Tra nemmeno vent'anni il settentrione italiano si dividerà anche da se stesso e da città dell'amore shakespeariano Verona sarà divenuta la capitale dell'intolleranza. Questo almeno secondo l'(inesistente) autore Giulio Meazza, che ambienta il proprio romanzo in un futuro prossimo e piuttosto verosimile


di Gabriele Salvatori

Scavare fra le pubblicazioni dell’editoria piccola, resistente e "fastidiosa" è divertente. Perché le piccole case editrici sono necessariamente legate a contesti particolari e obbligatoriamente condannate alla ricerca: al gigante del mainstream devono infatti poter contrapporre una fitta sassaiola di idee. È fra queste uscite che capita spesso di imbattersi in storie dal sapore politico o dallo stile inconsueto.   Adieu Pearà è il racconto di un avventura dentro una Verona avvelenata da intolleranze oltre i limiti dell&rsq
20 Luglio 2011

FILM

Nel futuro immaginato da George Nolfi per il suo film, alcuni misteriosi 'uomini col cappello' vigileranno sulle sorti degli umani. Tra questi un promesso candidato alla presidenza degli Stati Uniti (Matt Damon) che viene traviato dall'amore per una bella ballerina.


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Si vede proprio che non si sa più a che santo votarsi, perchè nel giro di poco tempo tornano di prepotenza gli dei: riesumati rispettivamente nell’ultimo libro di John Banville, Teoria degli infiniti (2011) e in questo film, tratto da un racconto di Philip Dick, esimio scrittore non solo di genere, ma noto ai più almeno per aver ispirato il celeberrimo Blade runner (1982).   Nel contempo, pare affermarsi una fantascienza di nicchia, esente da effetti ed effettoni speciali, bensì più attenta all’uomo e alla sua sorte sullo sfondo di una ambig
28 Giugno 2011

FILM

I britannici Nick Frost e Simon Pegg, classica coppia di attori (e autori) comici, sbarcano alla corte dei produttori Usa per replicare in grande i successi di Hot fuzz e L’alba dei morti dementi. Il risultato è Paul un'allegra parodia della fantascienza, pieno di sfottò e citazioni cinematografiche. E privo, o quasi, di compromessi con gli Studios


di Simone Dotto

Due inglesi vanno in visita in America. Succede nel film, dove un’inseparabile coppia di nerd organizza un pellegrinaggio in tutti i luoghi d’avvistamento alieno. Succede nella realtà, quando gli autori e attori britannici Nick Frost e Simon Pegg (il grosso e lo smilzo, nella miglior tradizione della comicità a due) vengono “prelevati” dai signori di Hollywood e, come spesso capita in questi esperimenti, riempiti di soldi e affiancati a un commediografo di mestiere - Greg Mottola, autore di Adventureland, sul sentimentale andante.   I richiami tra den
13 Giugno 2011

FILM

Duncan Jones, figlio di David Bowie, gira un thriller tra fantascienza e psicologia. A un capitano militare viene chiesto di entrare negli ultimi otto minuti di vita della vittima di un attentato ferroviario già avvenuto, per poter riconoscere il terrorista


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Meno male che, in tempi di sfacciati nepotismi e di delfini che si trasformano in trote, il concetto di ereditarietà dinastica inadeguata non tocca Duncan Jones, figlio quarantenne di David Bowie. Che riesce a dirigere con dignità un film dissimilissimo da quello a suo tempo interpretato dal carismatico padre (L’uomo che cadde sulla terra, 1976) e tuttavia apparentabile almeno in termini di genere, trattandosi in entrambi i casi di una fantascienza di dolente e umanissimo valore.    Le prime scene si aprono ariose su una Chigago di fotogenia ammaliante,
03 Maggio 2011

FILM

Nella seconda parte del cult fantascientifico tocca a Sam Flynn calarsi nel fantastico mondo virtuale creato dal padre, il leggendario hacker Kevin. Ennesimo sequel, dove la Disney fa uso degli effetti speciali più moderni per portare l'orologio indietro agli anni '80: ci riesce, ma solo con Jeff Bridges


di Andrea B. Previtera

Dev'essere un altro caso di eutanasia negata, ci dev'essere lo zampino del Vaticano. Entrati in coma circa vent'anni fa, gli anni 80 restano saldamente intubati e nutriti, di remake in remake, di sequel in sequel, di (sigh) reboot in reboot. Esaurita dunque in due righe la quota di prestiti linguistici concessa, veniamo all'oggetto della recensione: Tron Legacy.   Cosa accadeva nel 1982? L'Italia vinceva i mondiali di calcio, Villeneuve perdeva la vita in un incidente mortale, veniva istituita la giornata mondiale della danza, e la Disney usciva nelle sale con questo meraviglioso guazzabu
10 Gennaio 2011

SPECIALE LIBRI

L'autore americano è specializzato in fantascienza di prossimità: un genere particolarmente inquietante, perchè disegna scenari molto vicini a noi. Minimum fax si arrischia a pubblicare una raccolta di suoi XYZ


di Dario De Marco

C’è un fantasma che si aggira per le case editrici. È lo spettro di un genere letterario, all’apparire del quale, anzi al solo sentirlo nominare, schiere di editor ed editori impallidiscono e iniziano a sudare freddo, paralizzati dalla visione di migliaia di lettori che fuggono dalle librerie urlando, e di conseguenti bilanci editoriali che vanno a picco. Perciò, con lo stesso timore di perdere il lettore che ha appena iniziato la recensione, ci adegueremo al tabù ed eviteremo di nominare questa tipologia di produzione letteraria narrativa, sostituendola
17 Maggio 2010

FILM

In La città verrà distrutta all'alba un misterioso virus infetta le menti degli abitanti di Ogden Marsh. Diretto e interpretato da Breck Eisner, è il remake dell'omonima pellicola firmata da  George Romero nel '73. Ma senza la carica politica dell'originale


di Andrea B. Previtera

La cttà verrà distrutta all’alba, e benchè tutta la nostra comprensione vada agli sfortunati abitanti di Ogden Marsh, aggiungiamo che va benissimo così: lo spazio di una notte è tutto quel che serve a dipanare l’ennesima vicenda di zombie, interventi militari non propriamente chirurgici ed eroi improvvisati. Correggiamoci subito: non semplicemente l’ennesima, bensì il remake di una tra le primissime vicende – la pellicola dal titolo gemello firmata da George Romero nel 1973.   Quasi quarant’anni di vita eppure il gene
07 Maggio 2010

LIBRI

Nei racconti di Judy Budnitz il fantastico prende poco alla volta il sopravvento sul reale


di Dario De Marco

Quando da ragazzini cominciammo ad ascoltare musica per conto nostro, capimmo subito una cosa: che le canzoni sono ingannatrici. La musica per conto nostro erano magari gli stessi zuccheri e vaschirossi che passava la radio o imponevano le casse dei pub, ma eravamo noi a scegliere il dove, il come, il quando. Si era a cavallo tra l’era del vinile e la stagione del cd, ma noi il più delle volte potevamo permetterci solo duplicazioni su cassette vergini, che poi facevamo andare all’infinito su mangianastri che nomen omen le maciullavano. I più fissati tra noi, ubriachi
21 Dicembre 2009