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LIBRI - SAGGISTICA

Paradossale, ma forse significativo, che la spinta a immaginare una strada per il domani venga da due pensatori ormai d'età, quali sono Marc Augè e Edgar Morin. Mettendo le rispettive opere, Futuro e La via, a confronto, cerchiamo di cavarne le istruzioni per cambiare lo sguardo e il pensiero. In attesa di tempi migliori...


di Nicola Arrigoni

Viviamo in un tempo senza futuro. C’è chi afferma che il presente ci ha rubato il futuro, che la condanna a vivere in un qui ed ora perenne ed eterno ha limitato il nostro avvenire. Chi dà colpa all’economia, alla tecnica, chi oggi imputa alla crisi in cui versa il capitalismo la mancanza di avvenire. I primi ad esserne vittime sono i giovani cui si impedisce un progetto di vita, a queli nella vita stessa si impedisce di entrare.   Dopo tante fosche profezie sul nostro essere nel mondo oggi – in questo clima di disperata resa al presente e ai dettami dell&
23 Luglio 2012

TEATRO

Ai gironi dell'inferno sì, ma senza sensi di colpa. La rilettura scenica del capolavoro dantesco firmata dal lituano Eimuntas Nekrošius tralascia l'ingombrante impianto teologico dell'Alighieri e del suo aldilà conserva soltanto lo...spirito vitale. Un punto di vista diverso e interessante.


di Nicola Arrigoni

La Divina Commedia di Eimuntas Nekrosius è un viaggio nel poema dantesco faticoso e irto come la via lungo la quale si incammina il poeta: è un mondo intero, la traduzione e il ‘tradimento’ al tempo stesso di un’opera che diventa altra cosa nel linguaggio della scena.   Il testo è quindi un "pre-testo", il punto di partenza per un percorso autonomo, indipendente. E se questo lo si può dire in ogni caso quando si parla di teatro, lo si deve affermare a maggior ragione dopo la visione della Divina Commedia offertaci dal genio vis
19 Luglio 2012

LIBRI - SAGGISTICA

Laura Boella ha inaugurato la sfida parlando de Il coraggio dell’etica, ovvero della forza di immaginarsi la morale in un mondo "a cielo aperto": è il primo volume di una ambiziosa serie per i tipi di Raffaello Cortina Editore. A ogni autore un concetto chiave: Roberto Mordaci discute di Rispetto, Andrea Tagliapietra di Sincerità, Diego Fusaro affronterà Il coraggio...


di Nicola Arrigoni

"In questo nostro tempo l’etica si trova a cielo aperto. Il Novecento è stato un secolo di discese agli inferi e di sogni di paradisi in terra. Il ‘cielo aperto’ del Nuovo Millennio è forse quello dell’Apocalisse? Della fin dei tempi? Oppure si tratta semplicemente di una scena confusa? Vivere a ‘cielo aperto’ richiede coraggio. Il coraggio di ammettere che il linguaggio sorgivo di ogni etica autentica è custodito nel fondo delle questioni più scottanti dell’attualità quotidiana, nelle esperienze più ambig
10 Luglio 2012

TEATRO

Contro una crisi che è economica e culturale, aggravata dal recente sisma che ha funestato tutta l'Emilia, lo Scena Contemporanea Festival organizzato dalla Regione si è sistemato nel solo Teatro delle Passioni di Modena: lì ha continuato la sua missione di scoprire nuovi linguaggi e fare da punto d'incontro per una comunità ancora spaventata


di Nicola Arrigoni

"E’ stato un festival di resistenza sia dal punto di vista culturale, economico, ma soprattutto umano e sociale". Così Pietro Valenti ha definito l’ottava edizione di Vie, il festival della scena contemporanea promosso da Fondazione Emilia Romagna Teatro: un festival in cui l’atmosfera angosciante per il terremoto che ha appena colpito l’Emilia era ancora avvertibile e non solo perché il programma è stato ridotto per essere portato in un unico luogo.    Nell’impossibilità di utilizzare non solo le sedi Storchi e quel
04 Luglio 2012

TEATRO

Claudio Morganti rilegge liberamente il Woyzeck di Büchner, lo chiama Wozzeck e si mette in scena da solo a dialogare con le sagome proiettate sul telo: un curioso esempio di metateatro espressionista, dove le 'tenebre' sono anche quelle esistenziali


di Nicola Arrigoni

In quelle ombre che agiscono la storia d’amore, gelosia e passione del soldato Woyzeck c’è lo scontento di un mondo, c’è un desiderio che dura fino alla morte: c’è soprattutto la professione di fede di un artista nei confronti del teatro. Un teatro che alluda e sia poesia, un teatro che non dica tutto ma suggerisca la possibilità di mondi altri da condividere con lo sguardo autorale dello spettatore.    Questo è Ombre -Wozzeck di Claudio Morganti, libera rilettura del Woyzeck di Büchner per attore solo e ombre qui a
20 Giugno 2012

TEATRO PER RAGAZZI

La Patria, detta Patti, di Locomotiva 1861 è una vecchia signora intenta a festeggiare il suo compleanno in compagnia del macchinista. Lo spettacolo di Marina Allegri, portato in scena da Cà Luogo d’Arte e Maurizio Bercini, spiega 150 anni di Italia unita ai giovanissimi, a suon di canzonette e citazioni pop


di Nicola Arrigoni

E alla fine ci scappa pure la lacrima al riavviarsi della Locomotiva Italia 1861 mentre Pietro il macchinista legge le istruzioni d’uso, ovvero i primi articoli della Costituzione italiana. Locomotiva 1861. Appunti per un compleanno italiano è la conferma che Cà Luogo d’Arte e la creatività di Maurzio Bercini (insieme a Donatello Galloni e Ilaria Commesso) sono una delle espressioni migliori di teatro per ragazzi.   Cà Luogo d’Arte sa "fare mondo", sa costruire situazioni, spettacoli di rara e interessante complessità linguis
29 Maggio 2012

LIBRI - TEATRO

Al fondatore del Piccolo di Milano e socio di Giorgio Strehler è dedicata questa Biografia tra teatro, cultura e società scritta dall'allievo Carlo Fontana: non solo il lavoro sul palcoscenico ma anche la forte concezione politica di un'arte democratica e di una ribalta che fosse davvero per tutti


di Nicola Arrigoni

"Il teatro è per me come l’acqua per i pesci". Basterebbe questa citazione per definire cosa abbia rappresentato per Paolo Grassi il lavoro di scena: un vero e proprio ossigeno della sua attività culturale e politica, la lente attraverso cui leggeva e si sforzò di riformare il mondo. Se poi si aggiunge un’altra citazione di colui che fu fondatore del Piccolo di Milano insieme a Giorgio Strehler, la spinta sociale della filosofia di Grassi viene fuori a chiare lettere: "Il teatro è un diritto e un dovere per tutti. La citt&ag
09 Maggio 2012

TEATRO

In Servo di Scena, Franco Branciaroli dirige ed interpreta un mattatore a capo di una compagnia scalcagnata, intento a recitare lo stesso testo per l'ennesima volta e mal servito da un sottoposto che è in realtà il suo aguzzino. Nonostante i forti accenti farseschi la trama sposa fin troppo bene quel che succede sul palcoscenico


di Nicola Arrigoni

Forma e sostanza, racconto e modalità narrativa coincidono in Servo di scena di Ronald Harwood con un Franco Branciaroli che fa il verso agli attori mattatori, al birignao di certo istrionismo d’un tempo - e forse non solo di quello che fu. La scenografia elisabettiana di Margherita Palli divide il boccascena in due parti. In basso ci sono i camerini fatiscenti, spazi angusti, quasi delle tane in cui l’abbandono è evidente, spazi diroccati, macerie di camerini che sono anche il riferimento alla Londra sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale, epoca in cui s
21 Marzo 2012

TEATRO

Giuseppe Battiston e Gianmaria Testa di nuovo assieme sul palcoscenico, sotto la direzione di Alfonso Santagata, questa volta per dare voce (e musica) a un testo di Andrea Bajani. Il protagonista di 18.000 giorni - il pitone è un uomo inghiottito e risputato fuori dall'ufficio all'età di cinquant'anni


di Nicola Arrigoni

18mila giorni - il pitone di Andrea Bajani, il racconto dolente di un cinquantenne che ha perso il lavoro e la sua stessa identità, dove i 18mila giorni del titolo corrispondono proprio all’età anagrafica del protagonista: quei 50 anni che possono segnare un confine, anche un punto di non ritorno se qualcosa si rompe, se il lavoro ti rifiuta.   Di questo narra lo spettacolo, del dramma esistenziale di un uomo che ha perso il lavoro e con esso la vita. La moglie Tea e il figlio Tommaso l’hanno lasciato in una casa vuota con un grande mucchio di vestiti, una
12 Marzo 2012

TEATRO

Un'ambigua "storia d'amore" pesa sul passato di un uomo ormai anziano e della giovane donna protagonisti nel copione di David Harrower. Lluìs Pasqual dirige le magistrali prove d'attore di Massimo Popolizio e Anna La Rosa in una pièce mai completamente risolta, che lascia l'ultima parola allo spettatore


di Nicola Arrigoni

"Con quante dodicenni sei andato a letto?", chiede la donna all’uomo, scovato dopo anni in un magazzino di una ditta farmaceutica dove fa il custode. E ancora: "Mi hai lasciata sola dopo avermi fatta innamorare". In queste due frasi c’è tutta l’ambiguità del racconto di Blackbird di David Harrower, la pièce diretta da Lluìs Pasqual e interpretata da Massimo Popolizio e Anna Della Rosa.    Il racconto vede confrontarsi, in una specie di sotterraneo che sembra un rifugio, un uomo quasi sessantenne e una donna c
15 Febbraio 2012

TEATRO

Gli interrogativi che la tragedia sofoclea pose secoli fa agli abitanti di Atene valgono ancora per il pubblico di oggi? A giudicare dalla "riscrittura teatrale" che ne propongono Elena Bucci e Marco Sgrosso sembrerebbe di sì. Un confronto tra la Storia del teatro e l'urgente "qui e ora" della performance


di Nicola Arrigoni

Antigone per Elena Bucci e Marco Sgrosso non è solo mito, è teatro, anzi è di più: è rito etico, l’urgenza dell'interrogarsi sul senso del nostro stare al mondo, del nostro agire con gli altri. C’è il Novecento scenico. Da Craig a Brecht per non dimenticare I Giganti della Montagna di Pirandello o certe immagini kantoriane, questa Antigone prodotta con grande rigore estetico dal Centro teatrale bresciano e dalle Belle Bandiere è uno spettacolo ricco di fascino visivo, intenso.   Non c’è bisogno di&nb
09 Febbraio 2012

TEATRO

L'attore e regista Marco Paolini è in tournée con un nuovo spettacolo, Itis Galileo, dove le epocali scoperte del Galilei vengono ripercorse a partire dai banchi di scuola. E' un'ode alla cultura del saper fare e anche all'opera di artigianato che sta dietro al (buon) teatro di narrazione


di Nicola Arrigoni

Tutto inizia con un "minuto di rivoluzione", richiesto direttamente da Marco Paolini al pubblico: che, più o meno, imbarazzato risponde con gridolini, qualche risatina, un "Figooo...", o ancora "Meglio al mare che ai Monti", in nome di un conformismo imbarazzato e di un inatteso invito a partecipare che spiazza e rende quei sessanta secondi interminabili. Quel minuto di rivoluzione torna nella tirata finale, in cui Marco Paolini fa il commento e la morale alla lezione scientifica di Galileo Galilei: la rivoluzione è il saper pensare co
07 Febbraio 2012

TEATRO

Un nerd fastidioso e supponente che racconta una vita mai vissuta. Così Elio Germano, contemporaneamente nei panni del regista e dell'attore, racconta il personaggio del monologo di Will Eno. E l'effetto sullo spettatore riesce sorprendentemente "vitale"...


di Nicola Arrigoni

Ha una faccia che tira gli schiaffi, la supponenza di certi trentenni che sembrano sapere tutto ma alla fine si nascondono semplicemente dietro le parole per non svelare la loro debolezza. Questo è Thom Pain o forse è Elio Germano, completo nero, occhiali da intellettuale un po’ nerd, improbabile acconciatura da bravo ragazzo. Una sedia, e nient’altro se non il racconto di qualcosa che accade, o meglio sarebbe dire non accade, qualcosa che potrebbe essere stato, un amore più sognato che reale, i sogni di un bambino che voleva essere Tex Willer, il vomitare conv
17 Gennaio 2012

TEATRO

Il vecchio regista Lev Dodin porta in scena Vita e destino, grande romanzo novecentesco di Vasilij Grossmann. Ma il suo allestimento crolla sotto il peso della Storia del fisico teorico in fuga dall'antisemitismo nazista. 


di Nicola Arrigoni

Ci sono registi che attirano l’attenzione più per la mitologia che li circonda che per quanto hanno ormai da dire, portatori di un fare teatro che oggi nel suo proporsi appare – quando va bene – retorico e fuori tempo. E' il caso del Lev Dodin di Vita e destino di Vasilij Grossmann. Il regista del Maly Drama Teatr cade sotto il peso del romanzo/mondo dell’autore russo, una sorta di Guerra e Pace del XX secolo, con scenario terribile e affascinante della battaglia di Stalingrado in cui gli orrori delle dittature staliniane e nazifascista s’intrecciano con le
27 Dicembre 2011

LIBRI - SAGGISTICA

Il sacro decalogo delle tavole di Mosè interpretato in uno stretto confronto con la contemporaneità: nella collana edita dal Mulino, ogni precetto divino viene sviscerato da una coppia di intellettuali, facendo la tara fra quelli dal valore ancora significativo e quelli ormai "sorpassati"


di Nicola Arrigoni

Cosa ci dicono i dieci comandamenti oggi? Perché e come possono essere parola scottante nel secolo della tecnica? Per quale motivo e in che modo i dieci comandamenti finiscono col parare non solo alla religione, ma piuttosto al laicissimo "contratto umano"? A questi interrogativi cerca di dare una risposta il progetto editoriale I comandamenti che la casa editrice Il Mulino di Bologna porta avanti, con costanza e una certa capacità di intercettare le esigenze del nostro presente.   Ogni comandamento è stato affidato a coppie di filosofi o intellettuali app
01 Dicembre 2011