Capo dell'Adelphi da quarant'anni (e giovanissimo redattore fin dalla sua fondazione), con L'impronta dell'editore ne ripercorre la storia e la filosofia. Il racconto affascina e la scrittura ipnotizza, ma per fortuna evitando la retorica
di Stefano Nicosia
I libri scritti dagli editori sulle case editrici da loro fondate o dirette formano ormai un genere letterario codificato e ben pasciuto, nel quale questo libretto azzurrino deliziosamente Adelphi si infila alla perfezione, colmando giusto quello spazio che forse vi era rimasto sullo scaffale. Ecco, proprio lì, accanto, magari, a Tra le carte di un editore, di Cesare De Michelis, a Frammenti di memoria e Tutti i nostri mercoledì di Giulio Einaudi, a Memorie minime di Giulio Bollati, a Essere editore oggi della casa editrice :duepunti; o accanto alle variazioni sul tema, cio&egrav
A nove anni dalla scomparsa dello scrittore, anche i suoi lasciti scritti sembrano arrivati alla fine. Frutto di un riassemblaggio filologico che però si attiene alla volontà dell'autore, I dispiaceri del vero poliziotto rinnova quel mondo labirintico che abbiamo imparato a conoscere. Ora più che mai toccherà ai lettori fare i detective (più o meno selvaggi)
di Dario De Marco
E adesso come facciamo? Adesso che Roberto Bolaño è morto davvero, come facciamo? Perché, sia chiaro: è finita. Nove anni dopo la dissoluzione fisica dello scrittore cileno, oggi Bolaño muore davvero, perché si pubblica la sua ultima opera, I dispiaceri del vero poliziotto. D'ora in poi, no news. E già questa è stata un miracolo: benché più volte citato in varie interviste – e come enfaticamente riporta la prefazione, indicato in una lettera come “IL MIO ROMANZO” - il libro è il risultato dell'assemb
Se è vero che l'aspirazione massima di ogni scrittore è inventarsi una lingua che sia soltanto sua, allora l'autore di Ischia ci sta andando vicino: in Lu Campo di Girasoli il napoletano italianizzato dei libri precedenti diventa una 'fusion pan meridionale', che lo rende il suo lavoro ancora più interessante
di Dario De Marco
Due letture vacanziere che parlano di genitori e figli. E assicurano risate amare e lacrime caustiche
di Alessandra Minervini
Il catalogo di Adelphi su Irène Némirovsky, la più geniale scrittrice francese della prima metà del '900, morta a soli 39 anni ad Auschwitz, si arricchisce di un'altra opera: stavolta sulla coppia, e le brucianti passioni della gioventù che con il tempo diventano qualcos'altro
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Il Manuale di investigazione di Jedediah Berry racconta le vicende di un impiegato promosso detective, alle prese con un'Agenzia che controlla l'inconscio delle persone
di Remo Bassetti
Orfana, donna e nera: la protagonista di Ourika, di Madame de Duras, è condannata ad essere emarginata. Come l'autrice di questo romanzo, troppo intelligente e non abbastanza bella
di Alessandra Montrucchio
Non voleva che la sua ultima bozza di romanzo fosse pubblicata. Ora che è uscita per Adelphi, la recensisce per noi chi l'aveva già sfogliata inedita, tra le mani del figlio dello scrittore
di Sandra Petrignani