• Seguici su:
LIBRI - SAGGISTICA

Capo dell'Adelphi da quarant'anni (e giovanissimo redattore fin dalla sua fondazione), con L'impronta dell'editore ne ripercorre la storia e la filosofia. Il racconto affascina e la scrittura ipnotizza, ma per fortuna evitando la retorica


di Stefano Nicosia

I libri scritti dagli editori sulle case editrici da loro fondate o dirette formano ormai un genere letterario codificato e ben pasciuto, nel quale questo libretto azzurrino deliziosamente Adelphi si infila alla perfezione, colmando giusto quello spazio che forse vi era rimasto sullo scaffale. Ecco, proprio lì, accanto, magari, a Tra le carte di un editore, di Cesare De Michelis, a Frammenti di memoria e Tutti i nostri mercoledì di Giulio Einaudi, a Memorie minime di Giulio Bollati, a Essere editore oggi della casa editrice :duepunti; o accanto alle variazioni sul tema, cio&egrav
12 Settembre 2013

LIBRI NARRATIVA

A nove anni dalla scomparsa dello scrittore, anche i suoi lasciti scritti sembrano arrivati alla fine. Frutto di un riassemblaggio filologico che però si attiene alla volontà dell'autore, I dispiaceri del vero poliziotto rinnova quel mondo labirintico che abbiamo imparato a conoscere. Ora più che mai toccherà ai lettori fare i detective (più o meno selvaggi)


di Dario De Marco

E adesso come facciamo? Adesso che Roberto Bolaño è morto davvero, come facciamo? Perché, sia chiaro: è finita. Nove anni dopo la dissoluzione fisica dello scrittore cileno, oggi Bolaño muore davvero, perché si pubblica la sua ultima opera, I dispiaceri del vero poliziotto. D'ora in poi, no news. E già questa è stata un miracolo: benché più volte citato in varie interviste – e come enfaticamente riporta la prefazione, indicato in una lettera come “IL MIO ROMANZO” - il libro è il risultato dell'assemb
27 Gennaio 2012

LIBRI PER L'ESTATE

Se è vero che l'aspirazione massima di ogni scrittore è inventarsi una lingua che sia soltanto sua, allora l'autore di Ischia ci sta andando vicino: in Lu Campo di Girasoli il napoletano italianizzato dei libri precedenti diventa una 'fusion pan meridionale', che lo rende il suo lavoro ancora più interessante


di Dario De Marco

Quelli che vogliono dare a intendere di saperla lunga, quando si trovano a parlare di Camilleri dicono “dialetto siciliano”, e subito si affrettano ad aggiungere: “che poi in realtà non è il vero siciliano, è un dialetto che non esiste, una lingua inventata”. Ma quando mai: lo stesso Camilleri ha più volte raccontato la genesi del suo stile, spiegando che si tratta della lingua parlata, un idioma misto di dialetto semplificato, gergo e italiano colloquiale, ripreso dalla pratica quotidiana. Di fatto, è la lingua oggi più diffusa
22 Luglio 2011

LIBRI

Due letture vacanziere che parlano di genitori e figli. E assicurano risate amare e lacrime caustiche


di Alessandra Minervini

I protagonisti dell'estate letteraria sono nerd. Due giovani antieroi di carta, a metà tra Mattia Pascal e Ken il Guerriero. I due sono in apparenza freddi e sconclusionati, hanno successo solo nell'evitare il successo. In realtà, però, se li stuzzichi nell'amor proprio, sono pronti a cambiare il mondo.   Il primo dei due si chiama Collie Flanagan, è l'indimenticabile protagonista di Chiedi scusa! Chiedi scusa!. Il romanzo di esordio di Elisabeth Kelly è ambientato sull'isola di Martha's Vineyard, nel New England, dove i Flanagan, originari dell'Irlanda
30 Luglio 2010

SPECIALE LIBRI

Il catalogo di Adelphi su Irène Némirovsky, la più geniale scrittrice francese della prima metà del '900, morta a soli 39 anni ad Auschwitz, si arricchisce di un'altra opera: stavolta sulla coppia, e le brucianti passioni della gioventù che con il tempo diventano qualcos'altro


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Guardando le ormai ben 11 copertine dei libri di Irène Némirowsky, sin qui pubblicati da Adelphi, si viene subito catturati, prima ancora che dai titoli, da quei due accenti sulle vocali del nome e del cognome: uno grave ed uno acuto, così prossimi e così divaricati, come mani aperte su preghiere inesaudite, o allontanate pudicamente in un atto di confine fra la costernazione e lo stupore.   Perché stiamo parlando di una della più raffinate scrittrici francesi della prima metà dello scorso secolo, nata a Kiev nel 1903 e morta ad Auschwitz
12 Maggio 2010

LIBRI

Il Manuale di investigazione di Jedediah Berry racconta le vicende di un impiegato promosso detective, alle prese con un'Agenzia che controlla l'inconscio delle persone


di Remo Bassetti

Avere un’intuizione geniale sul plot di un romanzo e riuscire a svilupparla e tenerla viva sino all’ultima pagina non necessariamente sono due arti coincidenti. Anzi, tanto più l’idea alla base di una trama è originale, tanto più è difficile il compito di esserne all’altezza e renderle onore dal punto di vista letterario. Nella letteratura contemporanea è una questione che si pone di frequente: per trenta pagine si pensa finalmente di essere incappati in un capolavoro, poi subentra una progressiva delusione, e infine la continuazione d
10 Marzo 2010

LIBRI

Orfana, donna e nera: la protagonista di Ourika, di Madame de Duras, è condannata ad essere emarginata. Come l'autrice di questo romanzo, troppo intelligente e non abbastanza bella


di Alessandra Montrucchio

A guardare le classifiche, si direbbe che un libro abbia poche speranze di vendere se non è un giallo, una saga vampiresca o l’ispirazione per un film. Da questo punto di vista, Ourika di Madame de Duras non sembra avere garanzie di successo: un’autrice vissuta fra Sette e Ottocento, una trovatella africana come protagonista, una trama incentrata su sentimenti, riflessioni e moti interiori. Nessun mistero da risolvere. Nessuna scena d’azione. Neanche un vampiro. E, soprattutto, una vicenda che a prima vista può parere antiquata, anni luce dall’evoluto, ill
12 Febbraio 2010

LIBRI

Non voleva che la sua ultima bozza di romanzo fosse pubblicata. Ora che è uscita per Adelphi, la recensisce per noi chi l'aveva già sfogliata inedita, tra le mani del figlio dello scrittore


di Sandra Petrignani

Era la fine d’ottobre del 1989, presi un aereo per Losanna e un treno fino a Montreux, dove dovevo incontrare Dmitri Nabokov, unico figlio dello scrittore che avevo amato forse più di ogni altro fino a quel momento. Al Palace Hotel (dove avevo fatto in modo di prenotare una stanza) viveva ancora Vera, l’amatissima moglie di Vladimir Nabokov. Nel ’61, data del loro ritorno in Europa dagli Usa, avevano scelto, ma sarebbe più giusto dire Vladimir aveva scelto, di non avere casa, ma vivere per sempre in albergo. Ricordo l’emozione, affacciandomi sul lago Lema
31 Dicembre 2009