Nel romanzo La battuta perfetta l'autore di La guerra dei cafoni rilegge la storia italiana degli ultimi cinquant'anni attraverso il piccolo schermo
di Remo Bassetti
Tony Pagoda, il protagonista di Hanno tutti ragione, è un ex cantante di night tanto giramondo quanto tamarro. Alla sua prima prova narrativa il regista, tra i favoriti al Premio Strega, scrive un romanzo divertente e originale, proprio perché centrato tutto sul punto di vista del personaggio
di Remo Bassetti
Le prime quaranta pagine non rendono ottimisti, e lasciano pensare all’ennesimo sfruttamento commerciale di un personaggio mediatico. Strappano qualche sorriso, ma sembrano un assemblaggio semicabarettistico privo di un filo conduttore accettabile. E invece, alla fine, si riconosce un disegno complessivo e una progressiva capacità di affabulazione che avvince il lettore e dà al romanzo una marcia in più rispetto all’ormai consueto noir morale (così potremmo definire il romanzo raccontato da un io narrante che ostenta inconsapevole la sua grettezz
Il cognome in comune con il noto zio Sigmund gli impone da sempre l'etichetta di intimista. Ma le opere in mostra al Centre Pompidou di Parigi chiariscono che l'ultraottantenne Lucian è soprattutto pittore della carne
di Remo Bassetti
La parola “intimità” fa principalmente riferimento a una forma di regolare vicinanza fisica tra persone, pur sottintendendo che proprio questa vicinanza è la via d’accesso a una reciproca confidenza spirituale. L’intimismo, corrente artistica e letteraria, sembra evidenziare più direttamente la disposizione interiore di un protagonista, i suoi pensieri e il suo essere più profondo, risalendovi attraverso la rappresentazione del suo quotidiano celato agli occhi pubblici. Come definire Lucian Freud? Ce lo si può domandare co
A forza di dire che l'ex leader di An è diventato una spina nel fianco per Berlusconi, non ci siamo accorti quanto sia diventato un problema per la sinistra. O meglio, per i suoi elettori in crisi di identità
di Remo Bassetti
Donne senza uomini è l'esordio cinematografico della videoartista Shirin Neshat. Acclamato e premiato con il Leone d'argento, dimostra però che c'è ancora una differenza tra le due forme d'arte
di Remo Bassetti
L’identità del cinema è sottoposta, da tempo, a un duplice attacco: dal basso, con i videoclip musicali e certe forme di video pubblicitari commissionati dalle grandi marche (che non a caso vengono proiettati prima dei film al cinema), e dall’alto con la video arte. E’ chiaro che riuscire a tenere nettamente distinti i piani è condizione necessaria perché il cinema continui a costituire un’espressione artistica autonoma. Perché per vedere Wim Wenders in dvd si pagano pochi euro e per possedere un video di Nam June Paik si paga
Il Manuale di investigazione di Jedediah Berry racconta le vicende di un impiegato promosso detective, alle prese con un'Agenzia che controlla l'inconscio delle persone
di Remo Bassetti
Il corpo femminile ridotto a merce, dalla tv alla politica. Intervista a Lella Costa, che si definisce attrice militante, ma non quanto vorrebbe. Dice: "Il femminismo ha sbagliato a parlare di differenza, le donne sono superiori". E avverte i maschi troppo aggressivi...
di Remo Bassetti
Intervista alla sociologa Chiara Saraceno, famosa per i suoi studi su famiglia e lavoro, oggi professore di ricerca a Berlino. Per scoprire che, purtroppo o per fortuna, la cultura maschile è così arretrata solo da noi
di Remo Bassetti
Al festival di Sanremo è scoppiata la polemica sul televoto, che secondo alcuni non premia la qualità. Ma nessuno ha fatto notare il paradosso: uno strumento di democrazia ha portato a trionfare Emanuele Filiberto, l'ultimo erede della monarchia
di Remo Bassetti
A Lugano la bella mostra Guardami ripercorre la storia della rappresentazione artistica del volto
di Remo Bassetti
Partiamo male. All’inizio della mostra Guardami. Lo sguardo e il volto nell’arte 1969-2009, il testo nella prima sala chiarisce il dilemma dell’esposizione: "E’ lecito tuttora pensare la rappresentazione del volto come indice di identità?". E’ evidente che di fronte a un interrogativo tanto stupido verrebbe voglia di andarsene, oppure di prendere per il bavero della giacca chi ha scritto questa roba e chiedergli se ci è o ci fa. Se però si continua, beh, ne vale davvero la pena. Tanti piccoli gioielli, e un montaggio coerente e
Ammettiamo che Berlusconi abbia ragione: i magistrati lo perseguitano. Ma allora le leggi ad personam sono una risposta troppo debole. Che aspettate? Chiamate il 113
di Remo Bassetti
di Remo Bassetti
I suicidi in carcere, 71 quest'anno, continuano ad aumentare nell'indifferenza generale
di Remo Bassetti
di Remo Bassetti
La malattia mentale è di destra o di sinistra? Chiediamo al capo del governo (e ai suoi lacchè più zelanti) di tacere e di non strumentalizzare ogni cosa, di non privarci del dovere, ma soprattutto del diritto, di provare pena e solidarietà per un anziano signore dal volto sanguinante e spaventato. Chiediamo al capo del governo di non provare a dividerci anche nelle molecole più elementari della nostra più degna umanità.
Ne Il patto dei Labrador, il primo libro di Matt Haig pubblicato solo ora in Italia, i quattro zampe sono convinti di poter governare e risolvere le crisi famigliari. E mettono in luce l'inadeguatezza profonda di chi dovrebbe farlo, ma rifiuta di assumersene la responsabilità
di Remo Bassetti