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LIBRI - NARRATIVA

La memoteca. Archivio di storie e passioni offre al lettore un "giro di assaggi" dalla storia della città siciliana, un crocevia di aneddoti e ricordi dall'adolescenza. Sono schizzi, spesso lasciati appositamente aperti per solleticare l'immaginazione di chi li legge


di Mario Minarda

Palermo, come alcune tradizionali rappresentazioni letterarie raffigurano, è sempre stata un caleidoscopio di avventure bislacche, un brulicante "repertorio dei pazzi", per dirla con Roberto Alajmo, che rimbalzano affannosamente da una storia all’altra, in cerca di identità perdute, amori non-corrisposti, sghembe fisionomie geo-culturali, gusti insoliti e sentimenti forti. Vite strampalate, scenari divertiti, sull’orlo di una maliziosa leggerezza coinvolgente.   Consapevole forse di ciò, partendo dal suo funambolico scrigno memoriale e servendos
28 Gennaio 2013

FILM

Il Presidente che abolì la schiavitù raccontato da Steven Spielberg e interpretato da Daniel Day Lewis. La figura del padre della patria viene divisa tra sfera pubblica e quella privata, in una quasi agiografia dove, più che l'afflato epico, possono i dialoghi. Una riflessione sulle grandi personalità americane che strizza l'occhio al presente


di Marinella Doriguzzi Bozzo

La Storia ha un grande pregio, sotto il profilo dell'intrattenimento: si può inventare, o meglio, reinventare esattamente come la fiction. Il segreto è giocare di plausibile astuzia negli interstizi del "vero documentato", tanto anche i testimoni diretti dell'epoca, se fossero ancora vivi, esporrebbero interpretazioni diverse, magari clamorosamente contrastanti. L'importante è essere avvincenti, credibili all'interno di una lettura data, drammatici quel tanto che consente di sorvolare sulla quotidianità per concentrarsi sugli avvenimenti salienti, e poi v
25 Gennaio 2013

TEATRO

Mattia Torre, uno degli sceneggiatori di Boris, porta sul palco Valerio Aprea e Valerio Mastandrea in un incidente frontale che vale come una guerra civile: due parti opposte del nostro paese che hanno abbandonato il confronto ideologico per darsi battaglia nel quotidiano 


di Maria Rosaria Corchia

Lo scontro violento tra due scooter che dà principio a Qui e ora è solo l’anteprima di uno scontro umano che si svilupperà nella pièce, un carnage metropolitano all’italiana, nel quale finiscono, decisamente nolenti, due uomini di mezz’età. La scena è semplice: un incrocio appena fuori Roma dove è accaduto l’incidente, un segnale, il limitare della strada e nessun altro elemento, solo la sirena di un’ambulanza che passa ma non si ferma, il rumore di un elicottero che sorvola la zona.   Aurelio è uno chef
24 Gennaio 2013

TEATRO

Gli angry young men delusi e irrisolti di John Osborne tornano a teatro grazie alla regia di Luciano Malchionna. I monologhi rancorosi che diedero scandalo la Londra del '56 vengono esaltati da un'interpretazione che li esplicita forse troppo, mettendo a rischio l'attualità ancora notevole del testo


di Igor Vazzaz

"Cosa è cambiato da quel lontano 1956? Tanto, sicuramente, ma non la rabbia". Si fa una domanda, si dà una risposta Luciano Melchionna dal libretto di sala che accompagna la sua ultima regia, Ricorda con rabbia di John Osborne, in prima nazionale sulle tavole del Teatro Verdi di Pisa. Non si può dire che l’allestimento non desti interesse, a partire dal testo, sino al cast e allo stesso regista: Melchionna, infatti, è metteur en scéne eclettico, talentuoso, protagonista sia di trasmigrazioni formali sia d’un autentico “caso”
23 Gennaio 2013

TEATRO

Luca Ronconi firma il secondo capitolo di un'eptalogia tutta dedicata a Rafael Spregelburd, autore figlio dell'Argentina della crisi di inizio millennio. Tra scenografie "sghembe" e unioni che crollano, l'interpretazione degli attori è meritevole, anche se fin troppo imbrigliata in schemi registici risaputi


di Sergio Buttiglieri

L'ultima prova di Luca Ronconi, seconda tappa dell'Eptalogia sull’autore argentino Rafael Spregelburd, rappresenta per il regista un altro magnifico pretesto per "uccidere" la realtà nel modo che diverte sommamente noi, devoti delle sue maratone. Panico è uno spettacolo interpretato con grande trasporto da una serie di attori sopraffini, "trattenuti" nel delizioso manierismo ronconiano. Un testo che serve a decifrare il mondo e annientarne le illusioni. Ogni cosa, sembrano dirci all’unisono Ronconi e Spregelburd, ci illude nel momento stesso
21 Gennaio 2013

FILM

Per mano di quell'appassionato cultore di spaghetti western e dintorni che è Tarantino torna l'eroe inventato da Sergio Corbucci negli anni '60. In Django unchained ha il volto di Jamie Foxx, e la storia di uno schiavo nero poco prima della guerra di secessione. Film divertente ma la regia sembra meno "libera"


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Una distesa di pietre come onde desolate ad anticipare tumulto, aridità, dolore; sovraimpressi enfaticamente, i titoli di testa di un vecchio colore rosso che non si usa più. Intanto la smagliante colonna sonora irrompe con la musica di Luis Bacalov e Rocky Roberts, il corpo si arrotonda nella poltrona per assaporare al meglio lo spettacolo, e via con l'epopea.   Ma chi è Django (con la d muta, secondo la chiosa dello stesso intestatario dell'appellativo)? In realtà sono molti, come i film girati sul finire degli anni sessanta, il cui interesse preminente
18 Gennaio 2013

TEATRO

La penna di Annibale Ruccello è tra quelle che hanno contribuito a rendere il dialetto partenopeo una vera e propria lingua franca per il teatro italiano. Il suo outsider Ferdinando torna a far mostra di sé, sotto la regia di un sapiente "direttore d'orchestra"


di Igor Vazzaz

Una delle maggiori ricchezze del teatro italiano è costituita, non da ieri, dalla dimensione plurilinguistica di un idioma per secoli costretto a un peculiare cabotaggio, costantemente affiancato, quando non superato, schiacciato o messo in crisi, dalla presenza massiva dei dialetti. Caleidoscopio di lingue, colori, sonorità, il nostro palcoscenico, assai più di altri ambiti espressivi, ha saputo piegare la propria natura a un campionamento degli accenti e delle calate, sfruttando la preziosa metamorfosi implicata nel processo tutto poetico che rende teatrale un idioma sot
17 Gennaio 2013

LIBRI - SAGGISTICA

Crescere significa sempre e comunque "migliorare"? Gli economisti Marta Nussbaum con Creare capacitàFrey e Marti in Economia della felicità pongono le basi per un mercato che metta l'uomo e il lavoratore di nuovo al centro e sappia misurarne la qualità della vita


di Nicola Arrigoni

L’accostamento è ardito, ma necessario. Cosa possono avere in comune la ricerca economico/sociale di Bruno S. Frey e Claudia Frey Marti, Economia della felicità e l’invito a "liberarsi dalla dittatura del Pil", espresso da Marta C. Nussbaum in Creare capacità? Il punto di raccordo è proprio la felicità, o meglio lo sforzo di trovare strade e strategie che permettano di rendere accettabile la vita, offrire ai singoli come alla collettività prospettive di realizzazione che rendano la vita degna di essere vissuta.   Il persegui
17 Gennaio 2013

MUSICA - JAZZ

Arriva dalla Norvegia la sua tromba guida un trio nelle atmosfere sognanti di Baboon Moon. Contaminazioni con suoni elettrici ed elettronici contribuiscono a creare un'aria irreale e sospesa, da "mondo prima della fine del mondo" 


di Marco Buttafuoco

“La prima volta che ho visto Nils Petter Molvaer suonare dal vivo, ho pensato che il mondo si stava avvicinando alla fine... la musica era così urgente, pulsante, inquietante. A suggerire quest’immagine era il soffio di un angelo - ma non si trattava di quegli angeli dolci dei quadri romantici. Era un Arcangelo potente che brandiva una spada ardente, era il suono della tromba”.   Così Fiona Talkington del terzo canale radio alla BBC, presentando questo disco. Ecco, la musica di Mollvaer scatena simili reazioni anche nella compassata radio d’oltre Ma
15 Gennaio 2013

FILM

Tornano i fratelli autori di Matrix - che per l'esattezza, ora, sono un fratello e una sorella - in collaborazione con Tom Twyker. Il loro Cloud Atlas è lungo tre ore, è stato girato in quattro paesi diversi e intreccia storie distanti nello spazio e nel tempo, interpretate sempre dagli stessi personaggi. Il risultato? Indigesto. 


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Chi ha almeno qualche mese in più di tredici anni (classe d'età a cui questa mappazza sembrerebbe destinata) ricorderà senz'altro un breve periodo culinario degli anni 80 in cui, sotto la poetica ma mistificante promessa di "menù mari e monti", venivano abborracciati e assassinati gli ingredienti più antitetici, giusto per innovare e fare tendenza. Mentre tutti gli innocenti di ogni epoca sono viceversa stati fatti prigionieri da interminabili banchetti di nozze, con gran sudare di fuochi nelle cucine e plurimo serpeggiare di alcolici fra gli
14 Gennaio 2013

LIBRI - NARRATIVA

La vincitrice del premio Pulitzer per Il tempo è un bastardo aveva già scritto un romanzo un decennio prima che ora Minimum Fax traduce in italiano. La storia delle due Charlotte di Guardami fa intravedere, tra qualche incertezza, la grandezza di una narratrice ancora "in costruzione"


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Con Il tempo è un bastardo (premio Pulitzer 2011) Jennifer Egan ha certamente scritto uno dei libri più importanti dello scorso anno: affresco, pastiche, cubo di Rubik in cui ogni racconto rappresenta un frammento, una tessera a se stante, ruotante nel contempo intorno alle connessioni di un nucleo preciso quanto sfuggente. Guardami (2001), tradotto benissimo e pubblicato di recente da Minimum fax sulla scia del successo mondiale del primo, lo precede in realtà di dieci anni, e in un certo senso lo si avverte.   L'organizzazione della trama è quasi altrettanto
11 Gennaio 2013

MUSICA - JAZZ

Gli anni ruggenti. Non i Venti descritti da Francis Scott Fitzgerald, ma i tardi Settanta, che il cantante inglese ha vissuto sulla cresta dell'onda assieme ai suoi Roxy music e che ora rivisita con tanto di Big Orchestra. The Jazz Age è il suo disco dal vivo: divertente ma tutto sommato inutile


di Marco Buttafuoco

Nel 1999 Bryan Ferry aveva dedicato un disco alla musica americana degli anni’30. Si chiamava As time goes by, e il leader dei Roxy Music vi esercitava con garbo, discreto senso dello swing e qualche leziosità il suo mestiere di cantante. A distanza di tanti anni il musicista inglese ci riprova con questo album insolito.   Jazz age è dedicato ai roaring twenties, quelli resi "favolosi" dalla prosa di Francis Scott Fitzgerald ma, a differenza di As Time Goes By, non è costruito sulla reinterpretazione di standard dell’ epoca. Niente canzoni
10 Gennaio 2013

LIBRI - SAGGISTICA

Dopo La lunghezza dell'onda, saggio sulla fine della sinistra e il ruolo dei nuovi movimenti, Francesco Raparelli analizza la seconda grande contrazione che travolge la globalizzazione. Rivolta o barbarie straccia il pensiero unico neoliberale e disegna le linee per una costituente sociale europea


di Gabriele Salvatori

Ottobre 2012. La crisi divora. È un mostro dalle fattezze imprecisate, nato nelle paludi del debito e della finanza. Un'entità che non può essere placata e costringe gli stati a ricorrere alla sapienza dei tecnici. Sono sacerdoti che conoscono le formule per esorcizzare il male, profeti poco acrobati di una religione chiamata capitalismo. Preparano la sala del rituale, chiamano a raccolta i fedeli e amministrano il culto che prevede sacrifici. Sull'altare i doni offerti alla collera del dio: stato sociale, commons, diritti dei lavoratori, qualità della vita. Abbiamo
09 Gennaio 2013

TEATRO

Un attore fallito riciclato logopedista e un sovrano inglese che teme di non saper governare. Sul testo di David Seidler reso noto da una traduzione per il grande schermo, Luca Barbareschi firma una regia che lo vede protagonista anche in scena. Intrattenimento garbato, senza sorprese


di Nicola Arrigoni

Una riflessione sul linguaggio, la forza della parola teatrale che trasforma la realtà e, in controluce, la parola che salva dall’abisso del nazismo la civilissima Inghilterra: questo il sottotesto de Il Discorso del Re di David Seidler, portato all’onore della cronaca sul grande schermo da Tom Hooper (leggi la nostra recensione) con cast stellare e in teatro da Luca Barbareschi.   E' la storia di Albert, futuro Giorgio VI (Filippo Dini), che salì al trono dopo aver sconfitto la balbuzie grazie al logopedista Lionel (Barbareschi), in realtà un attore aust
08 Gennaio 2013

FILM

Il nuovo film di Paul Thomas Anderson, premiato a Venezia e incensato dalla critica, è una storia sui giochi di potere e le insicurezze psicologiche. Sulla sua ribalta si confrontano Philip Seymour Hoffmann e Jacquin Phoenix, attori di prima grandezza che non riescono a nascondere le lacune di un'opera debole 


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Dopo aver visto durante le vacanze due film diversamente dignitosi o più che dignitosi (La regola del silenzio di Robert Redford e La miglior offerta di Giuseppe Tornatore) ma entrambi annacquati dal bisogno di inserire una trama a tutti costi che fa da comune debolezza, ecco l'interessante caso di The master, con cui inauguriamo l'anno nuovo.   Caso interessante perché pluriosannato, eppure con parecchi difetti: lungo, noioso, tetro, a tratti decisamente sgradevole, nonché nettamente in contrasto con i primi due di cui abbiamo parlato. Qui infatti la trama non
07 Gennaio 2013