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TEATRO

Già ai tempi di Goldoni andare in scena non era cosa da niente. Il commediografo ne ha dato saggio ne L'impresario delle Smirne, testo ficcante su un allestimento incompiuto declinato all'attualità dalla regia di Roberto Valerio, che ricompone i cinque atti originali in simultanea. E nel farlo, perde per strada un po' di umorismo


di Igor Vazzaz

Il Settecento veneziano non conosceva certo i tagli al Fondo Unico dello Spettacolo né le bizantine politiche culturali della futura Repubblica Italiana: ciononostante, allestir spettacoli, già all'epoca di Carlo Goldoni, rappresentava autentica impresa, dai rischi non limitati al mercato, quanto alle ubbie degli artisti, le cialtronate dei vari addetti ai lavori, gli sprechi assortiti d'un sistema pletorico malavvezzo al buonsenso.   È tra 1758 e 1759 che il commediografo veneto compone un testo ficcante, disincantata rappresentazione del coevo mondo dello spettacol
14 Marzo 2013

ARTE

In una prospettiva di spending review il museo di Ca' Pesaro punta sulla sua collezione permanente e si propone di raccontare una storia di innovazione del gusto. Si parte dal 1948, tornando a esporre le opere di Birolli, Deluigi, Santomaso e Vedova, gli astrattisti del Fronte Nuovo sgraditi al regime fascista


di Chiara Di Stefano

La piccola selezione di quattro dipinti di Renato Birolli (1905-1959), Emilio Vedova (1919-2006), Giuseppe Santomaso (1907-1990) e Mario Deluigi (1901-1978) esposta in questi giorni a Ca' Pesaro fa parte degli acquisti operati dal museo in occasione della loro esposizione alla Biennale del 1948. Il segretario generale della Biennale e commissario alle Belle Arti del Comune di allora, Rodolfo Pallucchini (Milano, 1908-1989), aveva dato luogo alla creazione di un progetto che qualificasse Ca' Pesaro come il "museo della Biennale". In questo senso le opere che per questa occasione sono
13 Marzo 2013

LIBRI - SAGGISTICA

Nella Vienna dove Sigmund Freud sta elaborando le sue teorie, Gustav Klimt, Oscar Kokoschka ed Egon Schiele danno all'artista un nuovo compito: portare non più bellezza ma verità. Ne L'Età dell'Inconscio lo scrittore Premio Nobel individua gli inizi di una sfida che contrassegnerà il XXI secolo: capire i meccanismi della mente


di Nicola Arrigoni

Esiste una risposta biologica alle bellezza e alla bruttezza nell’arte? Quali sono i meccanismi neurali che caratterizzano una mente creativa? Arte e scienza possono dialogare e contribuire alla conoscenza del modo con cui elaboriamo le rappresentazioni di realtà? Sono questi alcuni interrogativi cui tenta di rispondere L’Età dell’inconscio di Eric Kandel, importante tomo che restituisce il mondo della Vienna primo novecentesca, dove nacquero i presupposti delle neuroscienze, in un connubio unico fra scienza medica e suggestioni dell’arte e della creativit
12 Marzo 2013

TEATRO - OPERA

L'Olandese Volante riproposto nell'allestimento diretto da Harmut Haenchen, fa storcere il naso ai melomani, come accadde nel 1843 al Teatro di Corte di Dresda. La Scala accoglie tiepidamente un'interpretazione che sottrae il mare dai vascelli e ambienta all'interno un'opera ancora largamente incompresa 


di Sergio Buttiglieri

Divertente osservare la reazione del pubblico scaligero nell’intervallo e al termine di questo singolare Olandese Volante, in scena fino a metà marzo nel tempio del melodramma italiano. Il regista tedesco Andreas Homoki ha reso orfani i melomani dai canonici vascelli sbattuti dalla tempesta che tutti si aspettavano come piatto forte di questa acerba opera wagneriana che debuttò il 2 gennaio del 1843 al Teatro di Corte di Dresda ricevendo un'accoglienza tiepida (rimase in scena solo per 4 repliche).   Fin dall’inizio, quindi, l'opera non ha conquistato le or
11 Marzo 2013

FILM

Il nuovo film diretto da David O' Russell è una storia d'amore tra "mentalmente diversi", circondati da contingenze e compagnie che rendono difficile coltivare le relazioni regolari. Buon artigianato ma non ancora grande arte, per una pellicola che ha il merito di aver donato un meritato Oscar a Jennifer Lawrence    


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Almeno tre plausibili ragioni per non scartare la visione di questo film: compensare l'introvabile risvolto favorevole di questo nostro momento storico, perché la speranza è un rischio molto umano che bisogna comunque correre, nonostante i suoi costi; delibare la forza temperamentale della bella Jennifer Lawrence, già evidente a partire da Un gelido inverno (2010, recensito qui) nonchè premio Oscar 2013 come migliore attrice protagonista; constatare come una tradizionale storia d'amore possa essere tecnicamente riscritta con garbo non stucchevole,
08 Marzo 2013

TEATRO

Il Decalogo del disgusto studiato da Cristian Ceresoli è una dettagliata escatologia sulle faccende più immonde della nostra società. Affidato all'interpretazione della brava Silvia Gallerano, il monologo è stato pluripremiato e ben accolto dal pubblico: ma a cosa, di preciso, rivolgiamo il nostro applauso?  


di Igor Vazzaz

Si entra, buio in sala. Lattei fasci di luce lambiscono il centropalco. Un’attrice, microfono in pugno, rossetto sbafato d’intenso vermiglio, chiacchiera con le prime file, assisa sul trespolo dal quale non si schioderà per l’intera durata dello spettacolo. È nuda. È incinta. Ostenta il nitore abbacinato d’una pelle ampia e slabbrata, cadente di carni provate dalla gestazione, e la sfrontatezza caratteristica dei performer, ammantata marcatura di territorio mista a tenerezza da celare.   Il pubblico, bendisposto e plaudente, ascolta, studia la
07 Marzo 2013

LIBRI - NARRATIVA

Elisabetta Menetti ha raccolto e trascritto le Novelle stralunate dopo Boccaccio. Gli autori italiani del Quattrocento che praticavano la stessa "disciplina" del maestro toscano trovano ora qualche inaspettato punto di contatto con la narrativa contemporanea improntata al racconto. Vecchie nuove, buone nuove


di Mario Minarda

Di solito quando si parla di novellistica post-boccacciana la metafora più ricorrente è quella di un'uscita da splendidi palazzi e giardini ben curati per entrare in polverose botteghe artigianali, colme di oggetti multifunzionali, attrezzi da lavoro e stoffe variopinte di diversa lunghezza. Quest’ultima immagine rafforza l’idea che "le antiche raccolte di novelle (…) sono dei bazar di roba messa insieme, con un fasto rituale ancora visibile", come suggerisce Gianni Celati nel suo saggio apparso su Griseldaonline. E si sa, curiosando tra le bancarelle
06 Marzo 2013

TEATRO

Celeste Brancato parla attraverso la voce e il corpo di Federica De Cola, unica abitante di una scena spoglia. I miei occhi cambieranno racconta il decorso del male incurabile che ha portato via l'autrice a soli quarant'anni, sotto la regia del compagno Giampiero Cicciò 


di Igor Vazzaz

Teatro e morte. Binomio inscindibile, misterico e profondo, inesaurita e inesauribile sorgente di pulsanti visioni sceniche a sondar quel che una cultura sempre più tecnologicamente evoluta sembra non riuscire a contenere, comprendere. Al punto di rimuoverla, negarla, obliterarne la presenza nell'orizzonte discorsivo quotidiano, nella previsione di ciò che accadrà o che potrebbe occorrere. Proprio lei, l'unica certezza a disposizione, livellante, parafrasando il principe De Curtis.   Non è certo una novità imbattersi in uno spettacolo che della morte fa
05 Marzo 2013

LIBRI - SAGGISTICA

Proteggere il territorio, conservare la nostre cultura. La partita per capire chi siamo oggi si gioca tutta in difesa: la critica Contro le radici di Maurizio Bettini parte dall'invenzione di culture nazionali e locali giocate anche in politica e propone un'appartenenza di tipo "orizzontale". Perché tradizionale è ciò che si tramanda


di Nicola Arrigoni

E’ un piccolo libro prezioso, che dovrebbe essere letto soprattutto da quanti si riempiono la bocca di identità, tradizioni, memoria. Si tratta di Contro le radici di Maurizio Bettini, pubblicato nella collana "Voci" della casa editrice Il Mulino. Maurizio Bettini, classicista apprezzato e di fama, si interroga sul senso della parola radici, sulla metafora che sottostà al termine come fondamento di un’appartenenza, sul significato di un albero genealogico come percorso che conferisce spessore storico ad una stirpe.   Ciò che fa Bettini è
04 Marzo 2013

TEATRO

Manuela Mandracchia presta il volto a una delle eroine tragiche del drammaturgo nordeuropeo, Hedda Gabler. Oltre alla prestazione dell'attrice protagonista, la regia di Antonio Calenda non riesce a reggere il confronto con gli storici allestimenti di Massimo Castri


di Sergio Buttiglieri

Una fra le più interessanti attrici del nostro teatro di prosa, Manuela Mandracchia, ci ha proposto una superlativa Hedda Gabler, dall’omonimo testo di Henrik Ibsen (appena debuttato al Teatro della Corte di Genova), uno dei più maturi capolavori del drammaturgo norvegese che, assieme a Cechov e a Pirandello, ha rappresentato l'essenza del Teatro moderno.   Ciò che colpisce della Mandracchia è l’assoluta immediatezza, rapidità, asciuttezza interpretativa che mette al servizio del suo personaggio, tra dialoghi movimentati e di colpi di
01 Marzo 2013

MUSICA - INTERVISTE

Parla Patrizio Fariselli, tastierista della storica formazione progressive rock italiana che fu di Demetrio Stratos, recentemente tornata in attività con un disco dal vivo Live 2012. Un po' di nostalgia per l'aria di fermento degli anni '70 ma anche la determinazione a misurarsi col presente: "Lo spirito d’avventura che ci guidava allora è ancora vivo"


di Marco Buttafuoco

A fine novembre gli Area hanno pubblicato un doppio cd Live 2012 (Art up Art). La prima parte è dedicata alla riproposizione di alcuni dei loro successi degli anni 70. Naturalmente non c’è più una voce solista: sarebbe stato improvvido tentare di sostituire quella di Demetrio Stratos e solo in un brano, Cometa Rossa, Maria Pia de Vito prende, degnamente, il posto dell’indimenticabile vocalist. Nel secondo volume, invece,  il nucleo storico del gruppo percorre strade nuove e inedite. La musica degli Area è stata una traccia importante nella ricca
27 Febbraio 2013

TEATRO

In Don Giovanni a cenar teco... Sergio Latella dà al leggendario seduttore una punizione esemplare. Rinchiuso al focolare domestico, ogni sera alla stessa tavola con la stessa moglie. Uno spettacolo che è un pensiero sull'amore assoluto e sulla sua irrealizzabilità


di Nicola Arrigoni

La condanna di Don Giovanni non è bruciare nelle fiamme dell’inferno, ma è trascinarsi nella vecchiaia, vivere a lungo, magari con la stessa donna… Don Giovanni a cenar teco di Antonio Latella si chiude con la scena del gran seduttore invecchiato, seduto a tavola con Sganarello, Don Elvira e gli altri personaggi in una cena dalle luci caravaggesche, destinato a condividere nell’abbruttente vecchiaia quell’invito ‘a cenar teco’ del titolo che per tutto lo spettacolo ricorre ossessivo. Proprio come la presenza in scena di due tavoli su cui tutto
25 Febbraio 2013

FILM

Joe Wright, regista avvezzo a grandi pellicole in costume, tenta la carta pericolosa del grande classico. Il capolavoro di Tolstoj rimesso in scena con Keira Knightley nei panni dell'eroina: si gioca tutto sulla forza iconica dei personaggi, in spregio alla verosimiglianza filologica. Eppure funziona...


di Marinella Doriguzzi Bozzo

L'affascinante Keira Knightley s'infila una boccettina di profumo Chanel nel reggiseno che non porta per mancanza di appigli e fugge su una rombante moto mollando a bocca asciutta quello scipito burattino di Vronsky: gli amori fatali si possono evitare, invece ce li cantiamo e ce li suoniamo, proiettando su ignari e talora improbabili oggetti gran parte dei nostri desideri consci e inconsci.   Vendicata la poveretta una volta per tutte con un'indebita crasi fra fiction del passato e pubblicità del presente, ci apprestiamo guardinghi alla visione di un mostro della classicit&a
22 Febbraio 2013

ARTE CONTEMPORANEA

La prima, essenziale esposizione personale italiana per l'artista concettuale dai Paesi Bassi, si intitola Tra due mondi ed è stata organizzata dal MamBo di Bologna a Villa delle Rose. Ritratti, spesso autoritratti, fotografici che celebrano una vita immolata alla ricerca dell'estremo


di Mirko Nottoli

Nella splendida cornice di Villa delle Rose la mostra su Bas Jan Ader brilla di luce propria e  riflessa insieme. Esposizione breve ed essenziale che conta non più di una ventina di opere (ci si impiega un quarto d’ora a visitarla) così come breve ed essenziale è stata la vita e l’arte dell'artista celebrato: un personaggio circondato da un’aura mitica, nato nel 1942 vicino a Groninga, nei Paesi Bassi, e disperso in mare nel 1975 mentre stava cercando di battere il record di traversata in solitaria dell’oceano Atlantico sull’ imbarcazione
21 Febbraio 2013

FOTOGRAFIA

Lo scorso 13 febbraio ci ha lasciati uno dei fotografi più interessanti d'Italia. Il suo stile "implacabile" nel ritrarre le città senza nulla concedere al pittoresco e la sua maestria nel bianco e nero, nel ricordo - personale e professionale - di chi l'ha conosciuto


di Cesare de Seta

L’ultima mostra di Gabriele Basilico è stata Bord de mer 1984-85 che sotto Natale fu riproposta dagli Incontri internazionali a Villa Pignatelli a Napoli: commessa della Mission Photographique de la Datar, progetto di ricerca, a cura di Bernard Latarjet, per documentare sistematicamente lo spazio geografico della Francia.   Basilico, nato a Milano nel 1944 e da poco scomparso, fu l’unico italiano invitato in una équipe internazionale. Gabriele aveva scarpinato, come amava dire, sulle coste atlantiche della Francia fotografando città, porti, paesaggi, dist
20 Febbraio 2013