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TEATRO

Il regista teatrale Oskaras Korsunovas smette gli allestimenti shakespeariani che l'hanno portato in giro per il mondo e porta sul palco il capolavoro protrorivoluzionario di Gor’kij. Attori radunati a "banchettare" attorno a un tavolo, come una Ultima Cena laica e stracciona


di Sergio Buttiglieri

Una sorta di ultima cena laica, in cui gli attori lituani dell’OKT/Vilnius City Theatre, diretti dal giovane regista Oskaras Korsunovas (Premio Europa 2001), disinibiti dalla vodka, mettono in scena il racconto di un'umanità arrabbiata, annoiata da tutte quelle parole che, a turno, diventano improvvisamente di moda, e altrettanto improvvisamente scompaiono nell’oblio.   I Bassifondi (1902) di Maksim Gor’kij, capolavoro pre-rivoluzione che esordì a Mosca nel teatro di Stanislavskij, è lo spunto, che Korsunovas utilizza per interroga
10 Maggio 2013

LIBRI - NARRATIVA

Non si conoscono, non si parlano eppure frequentano gli stessi posti ogni giorno e quasi si sfiorano, come se si stessero cercando: Irene e Nicola, protagonisti di Mancarsi, sono una coppia inconsapevole. Lo scrittore partenopeo abbandona (ma non del tutto) il suo avvocato Malinconico per raccontarci di un'inusuale relazione a distanza.


di Giuseppe Grattacaso

Il nuovo romanzo di Diego De Silva - titolo Mancarsi, tanto per alimentare subito qualche interrogativo - narra una storia d'amore. Anzi dice di quelle strane pieghe, dei mille dubbi e delle mille mezze verità, delle smanie e delle gioie, che nell'animo umano possono manifestarsi, quasi sempre si manifestano, nella vita di coppia. E insieme racconta quello che accade prima che una storia abbia inizio.   Il "mancarsi" del titolo fa infatti riferimento alla difficoltà di incontrarsi dei due protagonisti, entrambi reduci in modo diverso e diversamente traumatico da
09 Maggio 2013

FILM

Dopo aver più volte annunciato il suo ritiro dalle scene hollywoodiane per darsi alla pittura, l'autore di Ocean's Eleven e Sesso, bugie e videotape gira Effetti collaterali, storia inquietante di una donna depressa uscita illesa da un tentativo il suicidio. E' il compendio di un cinema nel quale, da sempre, l'interesse risiede nei particolari


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Una bella piazza che trema di luce; subito accanto, un palazzone grigio-bruno in cui le finestre si rincorrono assillanti e tutte uguali; all'interno, una cucina anonima strisciata di sangue... Fissato il tema del chiarore e dell'oscurità, il prologo si riavvolge su se stesso e ricomincia dall'antefatto: una giovane misteriosa tenta il suicidio lanciando la sua auto contro un muro. Rimane illesa, ma la sua depressione è tanto grave da richiedere le cure assidue di un terapeuta, che risale ai suoi precedenti psichiatrici, alla collega che l'aveva avuta in cura, e fa luc
09 Maggio 2013

ARTE MODERNA

Una mostra che rischiava di essere solo lo specchietto per turisti brilla invece per coerenza e per intelligenza. Ritorno a Venezia porta a Palazzo Ducale alcune tele di eccezionale valore dal Musèe d'Orsay, per un'esposizione comparata con le opere del passato che ispirarono il maestro francese


di Chiara Di Stefano

La mostra Manet – Ritorno a Venezia si può definire senza alcun dubbio sorprendente. Grazie alla partnership con il Musée D’Orsay e con alcuni importanti musei americani per la prima volta in Italia sono state riunite molte delle tele del maestro francese, in un generoso e quanto mai ricco allestimento nella cornice del Palazzo Ducale.   L’approccio didattico comparativo ideato per questa mostra, con le tele di Eduard Manet accanto a riferimenti di opere d’arte antica visti nei viaggi in Italia o al Louvre, risulta immediato e perfettamente com
08 Maggio 2013

FILM

Michele Placido presta la regia al cinema d'oltralpe, al servizio di due mostri sacri come Daniel Auteuil e Mathieu Kassovitz. Di suo porta le partecipazioni della figlia Violante e di Luca Argentero e poco altro: tutta l'escursione nel genere polar si assesta sui soli toni di grigio, in un titolo essenzialmente da videocassetta


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Ci sono i film gialli, quelli noir, quelli rosa ma inutilmente si cercherebbe sulla scala Pantone il colore dei polar, ibridi polizieschi di matrice francese e derivazione americana, tutti indistintamente contrassegnati da una tinta livida che mescola il blu scuro, il verde e il grigio in una unica, indefinita ma inconfondibile tonalità temporalesca, volta ad identificare tanto le anime tormentate dei protagonisti quanto il loro guazzare nell'oscurità del male.   Prelevato dai patri lidi ed importato in Francia in virtù dei suoi gloriosi precedenti- Romanzo criminale,
06 Maggio 2013

TEATRO DANZA

Un poveraccio entra nel supermercato delle banlieu parigina, ruba una birra dagli scaffali e viene pestato a morte. Un crudo episodio di cronaca contemporanea sublimato dal coreografo francese in Ce que j'appelle oubli. Corpi danzanti mimano la scena mentre un fiume di parole ripercorre l'accaduto, senza pause.


di Sergio Buttiglieri

E’ uno spettacolo di sfolgorante cupezza quello che il Ballet Preljocaj ha messo in scena in prima italiana al Teatro Romolo Valli di Reggio Emilia. Il coreografo francese, formatosi con Merce Cunningham e attuale Direttore Artistico del Pavillon noir di Aix-en-Provence, stavolta ci ha spiazzato intrecciando alla sua barbarica danza cerebrale un sottotesto narrativo che implode dentro di noi, scatenando angoscia e indignazione.   Lo aveva già fatto in passato: prima con L’Anoure (1996), tratto da La Voix perdue di Pascal Quignard, e più recentemente con Le
02 Maggio 2013

LIBRI - NARRATIVA

A Parlare da soli, come titola il nuovo romanzo dell'autore argentino, sono i protagonisti impegnati nei rispettivi monologhi, ognuno a scandagliare dalla propria prospettiva un flusso di coscienza diviso. L'unico elemento integro è lo stile e la personalità del giovane scrittore, riconoscibile malgrado gli alti e bassi della sua produzione


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Come il tormentone sulla morte del romanzo, ogni tanto affiora quello sulla riconoscibilità stilistica degli artisti, che secondo alcuni dovrebbero comprimere o dilatare sempre gli stessi temi e le conseguenti modalità di esprimerli, mentre per altri è legittimo che si cambino di volta in volta soggetti, atmosfere, dettati. Gli esempi sarebbero tanti, con nomi buttati lì, da Fellini a Roth per i primi, da Picasso a Soderbergh per i secondi.    Va ad ingrossare le fila Andrés Neuman, partito con l'esordio folgorante de Il viaggiatore del sec
03 Maggio 2013

MUSICA - ETNICA

Colpevolmente sottovalutato anche da chi dovrebbe occuparsene più da vicino, il progetto delle Bande multietniche è in continua espansione. Insieme alla già nota Orchestra di Piazza Vittorio sono diverse le realtà che mettono insieme storie e tradizioni musicali di diversa provenienza, facendo del nostro paese l'avamposto di un meticciato creativo per molti aspetti inedito


di Marco Buttafuoco

E’ ufficiale, risulta da una specie di censimento. In Italia, oltre alla ben nota Orchestra di Piazza Vittorio, operano una ventina di bande musicali multietniche: in atri termini il nostro paese è diventato un vero e proprio laboratorio di quella che si suole definire, con termine desueto e forse inappropriato, la world music. In termini numerici circa duecento musicisti, quasi tutti semi professionisti provenienti da quaranta paesi diversi e da tutti i continenti che elaborano e mischiano sul campo i rispettivi linguaggi musicali. Un calderone ribollente d’ingredienti genu
29 Aprile 2013

LIBRI - NARRATIVA

Londra anni '70: nel bel mezzo della guerra fredda la giovane e bella Serena Frome viene incaricata di sedurre e ingannare uno scrittore squattrinato per conto dell'MI5. Ian McEwan torna con un romanzo che è storico, spionistico e romantico in una volta sola


di Giuseppe De Marco

Nella difficile vita del lettore (difficile, sì. Selezionare un libro che meriti il tempo speso a leggerlo, tra i milioni di testi in circolazione, non è forse un’attività di tutto rispetto?) non capita spesso di venire incoraggiati quasi simultaneamente, da fonti diverse e lontanissime tra loro, alla lettura di tre libri: una struggente storia d’amore, un’avvincente spy story e un genuino spaccato sulla Guerra fredda nell’Inghilterra degli anni ’70. E visto che i tre libri in questione sono in realtà uno soltanto, ce n’&egra
24 Aprile 2013

MUSICA - ANNIVERSARI

Dopo un esilio quasi decennale David Bowie di recente si è rifatto vivo con The Next Day. E' l'ultima incarnazione in una galleria che l'ha visto cambiare pelle senza mai fermarsi. Di una tra le più riuscite cade proprio in questi giorni il quarantesimo anniversario 


di Simone Pilotti

All'inizio si faceva chiamare Ziggy Stardust, inanellando un album dietro l'altro. Grazie alla stravaganza e la creatività mostrate sui palchi di tutto il mondo è presto diventato un'icona del glam rock. La voglia di rinnovarsi continuamente l'ha spinto a pubblicare lavori diversi, spesso anche non all'altezza della sua produzione. Poi ha vestito i panni del "celebre desaparecido" per l'ultimo decennio: ora, col suo ultimo album (The Next Day), si guarda allo specchio, con un pizzico di ironia e una punta di autocelebrazione. Il nostro eroe si chiama David Bowie, e in 4
23 Maggio 2013

FILM

Già annoverato tra i nomi in lista per il prossimo festival di Cannes, il regista francese esce anche nelle nostre sale con Nella casa. La storia del giovane scrittore "infiltrato" in cerca di vite da osservare e poi rubare è una riflessione sulla natura voyeuristica del cinema e dell'arte in sé, che richiama la nota pellicola di Pasolini


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Una pièce teatrale sulla scrittura, riversata in un film: tre distinti mezzi espressivi che si intersecano su tre piani diversi, a cui si aggiungono quello della realtà e quello delle tante simulazioni possibili, mentre la storia avanza e si frantuma all'interno di un luogo chiuso ma spesso osservato dall'esterno, in cerca di ispirazioni e di indizi. E poi i rapporti tra i personaggi veri e quelli trasfigurati, così come il legame misterioso, lontano e vicinissimo, tra chi scrive e chi legge. E ancora le citazioni da Hitchcock, Chabrol, Cèline, con
22 Aprile 2013

TEATRO

Nostalgia per l'estetica dei clip degli anni '80 nel nuovo spettacolo del coreografo Daniel Ezralow: sulla base di brani celeberrimi della storia della musica colta rimette in scena quella modern dance che divertiva i giovani di tre decadi fa. Corpi atletici e tinte che sembrano travasate dal video al palcoscenico


di Nicola Arrigoni

C’è voglia di conferme e leggerezza, c’è voglia di ‘tradizione’ e disimpegno al tempo stesso, e per un’ora e mezza ci si ritroa guardare un gruppo di danzatori che colorano di fantasia e di déjà vu lo spazio scenico con video e videoclip e qualche concessione alla sensibilità ecologista.   Open di Daniel Ezralow è il nostalgico centone di quella danza visiva che ebbe alla fine degli anni Ottanta i suoi capofila nei Momix e negli Iso – non è un caso che il coreografa abbia militato in entrambi i gruppi -
18 Aprile 2013

LIBRI - INTERVISTA

Si chiama Scrittura Industriale Collettiva, un metodo creativo che ha prodotto vari racconti dal 2007. E ora un romanzo storico, In territorio nemico, che conta ben 115 titolari e una genesi complessa. I due ideatori e coordinatori del gruppo, Vanni Santoni e Gregorio Magini, ci spiegano qualcosa di più


di Dario De Marco

In territorio nemico è un romanzo, questo qua. È un romanzo storico, per la precisione sulla Resistenza, come si può intuire anche dalla copertina. Un ottimo romanzo, tra l'altro. Ma non è questa la, come si dice, notizia. La particolarità la trovate sempre in copertina, salendo, al posto riservato al nome dell'autore: ma chi l'ha scritto? Scrittura Industriale Collettiva, si legge, e una fabbrica stilizzata, addirittura. Del metodo SIC se n'è parlato, e se ne sta parlando, parecchio, in rete. Quindi magari già sapete tutto e quest'intro &egrav
16 Aprile 2013

TEATRO

Veri o falsi che siano, gli Urka in esilio raccontati nel romanzo di Nicolai Lilin stanno conoscendo in Italia un plauso unanime in ogni disciplina artistica. Se Gabriele Salvatores ha già provveduto a tradurre il testo per il cinema, Giuseppe Miale di Mauro lo porta a calcare le assi del palcoscenico, ma i risultati non convincono fino in fondo.


di Igor Vazzaz

Se è vero che gli Urka siberiani ritenevano i soldi qualcosa di sporco e incline alla corruzione di chi li maneggia al punto da proibirsi di portarseli a casa e seppellirli lontani dalle abitazioni (a onor del vero, pure il vituperatissimo Occidente ha una consolidata, carsica tradizione di spregio monetario, testimoniata peraltro nel bel libro Il denaro Sterco del demonio di Massimo Fini), se ne potrebbe evincere che, a un primo sguardo, Nicolai Lilin non dev’essere poi granché siberiano. Dal successo assoluto del suo primo romanzo, l’eclatante Educazione siberiana p
15 Aprile 2013

FILM

Tetro dramma investigativo svedese, sulla scia dei successi di Stieg Larsson tradotti per il grande schermo, il film di Lassle Hallstrom mette in scena un detective non troppo affascinante, coaudiuvato un medico dalle doti paranormali per risolvere un caso (poco) spinoso. Il colpevole è dietro l'angolo, ma se ne accorge solo lo spettatore


di Marinella Doriguzzi Bozzo

E dire che i nefasti indizi erano già tutti presenti: l'omonimo libro di Alexander e Alexandra Andhoril (pseudonimo Lars Kepler - due al prezzo di uno) strombazzatissimo come molti banali titoli nordici e abbandonato dopo le prime 20 pagine per l'insulsa tetraggine della scrittura; il regista Hallstrom, ricordato in particolare per due film abbastanza stucchevoli (Le regole della casa del sidro e Chocolat); la partecipazione di attori totalmente privi di quel minimo di glamour che spesso aiuta a digerire cine-polpette anche mediocri...   Invece, proprio come tutti gli sven
12 Aprile 2013