Dopo più di dieci anni dall'esordio, lo scrittore di Superwoobinda mette a nudo il proprio inferno. La vita oscena è un romanzo in cui gli eccessi sono raccontati con una lingua più sorvegliata e meno "cannibale". E senza disdegnare il comico
di Alessandra Minervini
Un ingegnere cui hanno ammazzato il figlio sequestra un camorrista al supermercato. I giornalisti si affollano davanti ai monitor e danno il via a uno show mediatico. Qual è il rapporto tra tv e realtà? Come trasforma il processo penale? In Mia suocera beve torniamo a riflettere con l'avvocato di Non avevo capito niente
di Giuseppe Grattacaso
di Faina
Dalle domeniche allo stadio alle partitelle sotto Castel S. Angelo, per l'autore di Addio al calcio lo sport non è soltanto una passione: è una mitologia privata fatta di ricordi, una chiave di interpretazione per rileggere le nostre vite
di Giuseppe Grattacaso
Negli ultimi anni Valerio Magrelli ha dedicato un'attenzione costante e si direbbe crescente alla prosa, rifuggendo però dalle forme del racconto e del romanzo per dedicarsi a brevi scritti, quasi epigrammatici, incentrati su un unico argomento. A partire dal 2003 si sono susseguiti tre volumi di questo tipo, intervallati dall'unica raccolta di poesie, Disturbi del sistema binario, pubblicata nel 2006. Dopo l'analisi del proprio corpo, delle malattie e della inevitabile decadenza che stava al centro di Nel condominio di carne, e la riflessione su quel particolare sur
Niente paura, non abbiamo adottato il turpiloquio, né la sua ridicola versione edulcorata. È che negli ultimi tempi hanno dominato la scena temi e persone con questa iniziale: dal caso Mondadori sollevato da Mancuso, alla Modernità invocata da Marchionne, passando per altri fatti di cronaca
di Remo Bassetti
Ci si potrebbe aspettare un educato femminismo da salotto, da Il primo miracolo di George Harrison. Ma con questa raccolta di fotogrammi di vita, scanditi dai toni leggeri e ritmati di chi ha lavorato nei media, la scrittrice riscatta il suo stile da etichette troppo superficiali
di Lorenza Trai
Due scrittrici esordienti, due libri di successo che appartengono a generi diversi ma hanno molti punti in comune: due amiche da un lato e due fidanzati dall'altro, due storie di disagio e mal di vivere. Recensione in parallelo di Silvia Avallone e Antonella Lattanzi: due grandi promesse, due piccole delusioni
di Alessandra Minervini
Silvia Avallone e Antonella Lattanzi, esordienti dalle penne d'oro, sono cresciute negli anni Ottanta: gli anni del reflusso (politico), del rigetto (televisivo) e del rampantismo (di facciata). Quasi coetanee, forse non si sarebbero mai conosciute (la prima è nata a Biella, la seconda nella levantina Bari) se, negli ultimi mesi, non avessero condiviso gli scaffali più in vista di (quasi tutte) le librerie italiane e se non fossero spalleggiate da (quasi tutte) le recensioni nazionali. Dunque, perché scriverne? Se tutto è già stato detto, letto,
Elmar Holenstein, autore dell'Atlante della Filosofia, ci insegna come rileggere la storia del pensiero utilizzando bussole e cartine geografiche
di Federico Capitoni
In Che cosa vuol dire morire sei grandi pensatori affrontano un tema finora monopolizzato da politici e cardinali. Bodei, De Monticelli, Mancuso, Reale, Schiavone, Severino danno voce alla ragione. Era ora
di Andrea Ferrari
In difesa del privato di Wolfgang Sofsky vorrebbe aiutarci a difenderci dal controllo delle nostre vite, in costante aumento su più fronti. Ma non ci sono né intuizioni né interpretazioni, e neppure teorie convincenti o nuovi dati interessanti
di Roberto Basso
Riportando tutto a casa di Nicola Lagioia non è solo un romanzo generazionale, ma un affresco allegorico di quell'epoca capace di spiegare anche le derive del presente
di Matteo Di Gesù
Ne Il patto dei Labrador, il primo libro di Matt Haig pubblicato solo ora in Italia, i quattro zampe sono convinti di poter governare e risolvere le crisi famigliari. E mettono in luce l'inadeguatezza profonda di chi dovrebbe farlo, ma rifiuta di assumersene la responsabilità
di Remo Bassetti