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TEATRO

Lui, lei e l'altro: il classico menàge a trois diventa un saggio sulla crudeltà nei rapporti umani. Arturo Cirillo (anche regista) e Sandro Lombardi sono i rivali d'amore di questo "epilogo in un atto" firmato dal primo Pirandello, che ha da poco debuttato al Museo Bargello di Firenze


di Sergio Buttiglieri

Un triangolo canonico, niente di nuovo sotto il sole direbbe qualcuno. Eppure, a distanza ormai di un secolo, il testo di Pirandello è ancora fonte di pervicaci riflessioni sull’animo umano. A rileggere La Morsa, feroce piccolo lavoro di un dissezionatore infaticabile del decoro borghese, questa volta abbiamo trovato Sandro Lombardi e Arturo Cirillo accompagnati da Marta Richeldi come efficace interprete.   Un cast d‘eccezione in un contesto altrettanto speciale come quello del Museo del Bargello di Firenze, in questo periodo ancora più affasc
27 Maggio 2011

LIBRI - SAGGISTICA

I vent'anni dalla scomparsa sono una buona occasione per ricordare il regista polacco, che della memoria fece uno dei temi cardine della sua avanguardia. La materia e l'anima è un saggio di Renato Palazzi, critico del Sole 24Ore nonché infiltrato speciale in uno degli spettacoli italiani dell'autore de La classe morta


di Nicola Arrigoni

“Per le platee che in tutto il mondo hanno seguito e ammirato i suoi spettacoli, Kantor è qualcosa di più di un semplice uomo di teatro: nell’immaginario collettivo è l’officiante di uno strano culto, è l’artista che ha osato guardare in faccia la morte, che ha individuato la finestra attraverso la quale ci è dato affacciarsi dall’altra parte”.   Così scrive Renato Palazzi riferendosi a Tadeusz Kantor, artista, visionario del teatro a cui è dedicato il ricco e leggibilissimo volume, Kantor. La materia e
22 Marzo 2011

TEATRO

Per tutto il tempo del loro nuovo spettacolo attori e spettatori sono osservati dagli occhi del Cristo dipinto da Antonello da Messina. Sul Concetto di Volto nel Figlio di Dio è l'ultima provocazione della compagnia diretta da Romeo Castellucci nei confronti linguaggi rassicuranti del teatro tradizionale


di Sergio Buttiglieri

Per tutto il tempo del loro nuovo spettacolo attori e spettatori sono osservati dagli occhi del Cristo dipinto da Antonello da Messina. Sul Concetto di Volto nel Figlio di Dio è l'ultima provocazione della compagnia diretta da Romeo Castellucci nei confronti linguaggi rassicuranti del teatro tradizionale Ogni volta che affronti uno spettacolo della Socìetas Raffaello Sanzio devi essere preparato a qualsiasi cosa. Devi essere pronto ad abbandonare il concetto classico della messa in scena teatrale, quello che porta spesso a giudicare &
08 Aprile 2012

LIBRI - DRAMMATURGIA

Recensione multipla: quattro libri che raccolgono testi scritti per il teatro ma che sono dotati di una vita autonoma. Dal preside in pensione di Lievi alle donne carcerate di Massini, dai travestiti di Berardi al Gramsci di Tarantino, viaggio alla scoperta di un genere in grado di raccontare il presente


di Nicola Arrigoni

Storie quotidiane possono finire col rappresentare il mondo, mentre la grande Storia si ritrova a raccontare il nostro presente, quasi come un oracolo postdatato. Queste sono alcune suggestioni che la drammaturgia contemporanea riesce a regalare quando – e non è frequentissimo – trova spazio, oltre che sulla pagina scritta, anche sulla scena. Chi pensa al teatro come a una cosa rivolta al passato avrà di che ricredersi e soprattutto potrà individuare nella scrittura scenica un ottimo esercizio di pensiero sul mondo contemporaneo. Seguendo il connubio tra pagina
25 Febbraio 2011

TEATRO

Maurizio Di Giovanni porta in scena Juve Napoli 1-3. La presa di Torino, che rievoca la mitica partita del 1987, rivincita di un'intera città. Il monologo di Antonio Damasco ruota tutto intorno a Maradona, ma senza mai nominarlo


di Igor Vazzaz

Da tempo il calcio è tema sdoganato in scena, non senza motivo: lo sport in genere, specie se a vocazione popolare, è tra le poche attività che riescano a evocare un vero e proprio orizzonte mitico moderno. Se il riferimento si perde poi nel passato, in trascorsi per qualche ragione aurei, l’effetto è ancor più travolgente: non solo giacché giovinezza e infanzia lasciano solchi indelebili nella memoria, ma anche perché, più prosaicamente, il calcio italiano, in particolare negli anni Ottanta, ha registrato la pi&ugrav
24 Febbraio 2011

TEATRO DANZA

Spettacolare compagnia di attori-ballerini-acrobati, Kataklò propone una nuova arte che fonde la poesia del teatro, la suggestione della danza e la potenza dell'acrobazia. Ma in questo Love machines i tre ambiti non trovano una perfetta unione


di Cristina Geninazzi

Presentata come l’unica compagnia italiana che coniuga all’atletismo acrobatico la poeticità della danza e la forza di immagini coreografiche, in spettacoli che riecheggiano la magia dei Momix, i Kataklò Athletic Dance Theatre continuano a mietere successi e fare il pieno ai botteghini di tutta Italia.   Fondato a Milano nel 1995 da Giulia Steccioli, il gruppo si avvale della prestanza atletica di giovani acrobati e ballerini diretti e coreografati dall’ideatrice stessa e da Jessica Gondini. Love machines è l’ultima delle creazioni della rinoma
17 Febbraio 2011

TEATRO

Giullare di fama internazionale, giocoliere, eccentrico, provocatore poliglotta, discendente diretto di una famiglia di artisti circensi da più di centocinquant'anni. Nel suo ultimo spettacolo, Utopia, sceglie di raccontare al pubblico i grandi ideali, la politica e l'economia: ma per farlo getta la maschera da pagliaccio e si reinventa monologhista, rinunciando a tutta la forza scenica del circo


di Cristina Geninazzi

Utopia è l’ultima produzione teatrale del mattatore Leo Bassi: uno spettacolo che si presenta come uno show politico e propone di addentrarsi nei congegni malati e implacabili dell’economia mondiale e della società moderna, per dimostrarne l’assurdità e prospettare nuove speranze. Leo Bassi, clown di fama internazionale, giocoliere, antipodista, eccentrico, provocatore cosmopolita, insignito di premi in tutto il mondo e discendente diretto di una famiglia di artisti circensi da più di centocinquant'anni, presenta così la
14 Febbraio 2011

TEATRO

Urge è il nuovo, irresistibile spettacolo del comico bolognese. Assieme al consueto repertorio di calembour e scenari apparentemente assurdi, nel soliloquio dell'attore-paroliere spunta anche qualche preciso riferimento all'attualità


di Sergio Buttiglieri

Ogni volta che si assiste ad uno spettacolo di Bergonzoni ritorna la stessa sensazione: un fiume in piena che ti travolge. La raffica di battute con cui l’autore allaga la sala è dirompente, impressionante, irresistibile. Con quel sottile retrogusto gaddiano Bergonzoni riesce a farci rendere conto che le parole che conosciamo, che utilizziamo, così come le situazioni in cui ogni giorno viviamo, possono diventare tutt’altro. Basta guardarle dall’esterno. Una lucidità ipercritica, quella dell’artista bolognese che ogni volta riesce a stupirci. &n
01 Febbraio 2011

TEATRO

Paolo Rossi rivisita il capolavoro buffo del suo maestro Dario Fo in chiave pop: triestino al posto del lombardo, inglesismi invece del francese, per un teatro popolare sempre attuale


di Nicola Arrigoni

L’umile versione pop di Mistero Buffo di Dario Fo è tutta in un una battuta: "Vedere l’effetto che fa...". L’effetto che fa il teatro, una comunità di uomini vivi che incontrano altri uomini vivi, senza bisogno del 3D. L’effetto che farebbe se Gesù Cristo tornasse oggi. Cosa potrebbe fare? Forse il clandestino, senza dubbio non gli piacerebbe quel Papa un po’ troppo rigido su cui Paolo Rossi imposta l’inizio del suo personalissimo e popolare Mistero Buffo, "rubato" a Dario Fo, perché "rubare in teatro &egr
28 Gennaio 2011

TEATRO

Le telecamere che lo seguivano durante le scorse tournée non ci sono più, e i giornali l'hanno abbandonato da un bel pezzo. Ma lui è tornato con un nuovo show, Grillo is back


di Igor Vazzaz

Come si può recensire uno show di Beppe Grillo? Domanda prevedibile, ma necessaria: l’analisi di un oggetto, qualsiasi esso sia, può sperare d’avere uno straccio di senso soltanto a patto d’accordarsi su una definizione quanto più univoca del medesimo, pena il fraintendimento sicuro o la totale inutilità dell’analisi stessa - ammettendo che questa abbia un valore in sé, cosa che diamo scontata, non senza una pallida speranza.   Ebbene, la natura ondivaga del Grillo–personaggio (è un attore? un comico? un autore satir
28 Dicembre 2011

TEATRO

Leo Muscato porta sul palcoscenico il capolavoro di Pedro Almodovar: è il gioco del teatro dentro il teatro, portato all'ennesima potenza. Ottime prove delle attrici, fra la disperazione di una donna che ha perso suo figlio e i tanti paradossi dell'amore


di Sergio Buttiglieri

Mettere in scena un film di successo è in generale una lotta impari. Se poi ci si deve rapportare a quel genio visionario di Pedro Almodovar la cosa si fa ancora più complicata. Occorre far dimenticare la fascinazione del linguaggio cinematografico lavorando su altri fronti, scavando sullo specifico teatrale degli attori in scena davanti ad un pubblico reale.    Questo Tutto su mia madre di Leo Muscato reduce da un debutto con gran successo al Teatro Goldoni di Venezia e ora in replica al Teatro Eliseo di Roma, è un buon tentativo che forse av
17 Novembre 2010

DANZA

Si può danzare sulle teorie di un antropologo? Tristi Tropici è l'esperimento del coreografo Virgilio Sieni, che sulle musiche di Francesco Giomi ha ideato uno spettacolo ispirato proprio all'autore de Il pensiero selvaggio


di Sergio Buttiglieri

Ritrovare la stessa emozione di quando negli anni ’70 si leggevano gli scritti di Claude Levi Strauss in questo ultimo visionario lavoro coreografico di Virgilio Sieni è stata una vera sorpresa. Qualche anno fa ci aveva stupiti con il suo viscerale assolo sulle Variazioni Goldberg di J. S. Bach (ancora in tournée), e già allora non credevamo possibile che attraverso il suo materico corpo di danzatore si riuscisse a transustanziare l’essenza del mitico lavoro che anticipò i minimalisti contemporanei alla Philip Glass - che a questa composiz
12 Novembre 2010

INTERVISTA

Proprio in questi giorni è alla mostra del cinema di Venezia con il film La pecora nera, applauditissimo. Ma quella del cineasta non è che la sua ultima incarnazione: scrittore, cantautore, documentarista e uomo di teatro, ci racconta quel fascino per la cultura orale che lega insieme tutto il suo lavoro


di Sergio Buttiglieri

Presentato ieri a Venezia dove ha ricevuto un'accoglienza trionfale, il film La pecora Nera (leggi la recensione) è in realtà la rielaborazione di un omonimo spettacolo teatrale sulle istituzioni chiuse - come gli ospedali psichiatrici - che Ascanio Celestini porta in giro per l'Italia e per i festival europei da diversi anni. Abbiamo posto alcune domande a questo antropologo prestato al teatro (e ora anche al cinema) per capire meglio la sua maniera di raccontare le storie.   I tuoi monologhi sembrano un’unica immensa frase, senza a capo, e so
03 Settembre 2010

ATTUALITA' - NON E' UN PAESE PER DONNE? / 3

Il corpo femminile ridotto a merce, dalla tv alla politica. Intervista a Lella Costa, che si definisce attrice militante, ma non quanto vorrebbe. Dice: "Il femminismo ha sbagliato a parlare di differenza, le donne sono superiori". E avverte i maschi troppo aggressivi...


di Remo Bassetti

Proprio un attimo primo di parlare con Lella Costa mi è venuto in mente che quando si critica il modo di presentare l’immagine pubblica della donna ci si riferisce sempre alla televisione, ai giornali, alla pubblicità, al cinema. Ma il teatro? E’ l’esibizione pubblica delle origini, eppure sembra un territorio incontaminato sotto quel profilo. O mi sbaglio? Provo a chiederlo alla grande attrice. E’ proprio così. Ogni volta che qualcuno ha provato a giocare sul corpo femminile ci ha rimesso. Tipo Albertazzi che ha messo a recitare Valeria Marini, e n
09 Marzo 2010

WEEKEND - CINEMA

Il grande regista francese morto da poco: uno stile inconfondibile, solo in apparenza conservatore


di Alberto Barbera

Pessoa è stato uno, nessuno e centomila, un io disseminato sotto molteplici e ingannevoli identità. Kubrick era un ipocondriaco ossessivo e maniacale, rinchiuso nel proprio isolamento come in una fortezza inespugnabile. Nella storia dell’arte novecentesca, non mancano certo gli esempi di autori enigmatici o sfuggenti. Eric Rohmer, forse, era semplicemente riservato. Nessuno, se non una ristrettissima cerchia di amici, può dire di averlo conosciuto. E non perché fosse di carattere introverso o indecifrabile. Semplicemente, era (quasi) impossibile incontrarlo.
16 Gennaio 2010