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FILM

In The Help la discriminazione parte dal bagno. Alle governanti 'colored' nella ricca provincia americana d'inizio anni '60 sono delegate tutte le cure domestiche ma non l'accesso alla toilette. Una scrittrice se ne accorge e decide di scrivere di loro. Nel film di Tate Taylor è molto facile seguire la trama e fin troppo condividere la causa


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Da qualche film a questa parte (J.Edgar, La talpa) sembra di assistere ad una messa in ombra dell’ispirazione registica a favore dell’esaltazione della scenografia, intesa in senso lato come location, ambienti, costumi, trucco. Infatti, anche in questo caso, i primissimi anni sessanta nella città di Jackson-Mississippi, sono ricostruiti con acribia sapiente: non si trascura nulla, dalle cucine ai salotti, passando per le suppellettili, ai vestiti, agli accessori, ai capelli caramellati di lacca. Essendo poi un'operazione tutta al femminile, dal punto di vista
23 Gennaio 2012

TEATRO

E' un gioco di specchi Cinema Cielo, lo spettacolo teatrale di Danio Manfredini: il pubblico vedrà in scena un'altra platea, quella della vecchia sala a luci rosse di Milano, a sua volta impegnata a rivedere se stessa su uno schermo che proietta di travestiti e prostitute dall'universo letterario di Jean Genet 


di Anna Colafiglio

“Signore del cielo e della terra, noi non capiamo: tu fai le creature e poi le pianti in asso”, si dispera Zamira dall’alto del suo tacco quindici, avvinghiata a un Cristo in croce che è un esplicito richiamo iconografico al finale di Flowers (storico spettacolo della Lindsay Kemp Company, ispirato al medesimo romanzo genetiano cui fa riferimento Manfredini). Partiamo dalla fine, dunque, per narrarvi l’epopea di questo sottobosco umano che popola il Cinema Cielo, una piccola sala a luci rosse che esisteva davvero, nel centro di Milano, chiusa dopo l’avvento
20 Gennaio 2012

FILM

Seconda regia cinematografica dopo Hunger (mai distribuito in Italia) per Steve McQueen: il suo Brandon (Michael Fassbender) è un solitario e anaffettivo ossessionato dal sesso. Shame conferma il talento di un videoartista riscopertosi cineasta


di Marinella Doriguzzi Bozzo

"Agiamo in funzione di ciò che desideriamo". La frase potrebbe appartenere - e di fatto appartiene - tanto ad uno dei personaggi di quell'affascinante baraccone che è stato la serie televisiva Lost come ad uno scritto di Lacan. Ma cosa succede quando il desiderio non è padroneggiato, ossia quando il desiderio non viene deciso dal soggetto, ma decide del soggetto? Diventa insoddisfazione perenne, coazione compulsiva a ripetere, tecnicamente più disturbo isterico (o istrionico) che vizio: una sorta di "cosificazione" dell'essere.   E
19 Gennaio 2012

TEATRO

Tra le forme che stanno ridando vita ai film "di non fiction" c'è anche questa: la non fiction che non è nemmeno film. Andrea Roncaglione porta un suo mancato progetto documentaristico-narrativo sugli animali sui palchi teatrali con Avrei preferito essere Jacques CousteauSorpresa e risate sono assicurati


di Igor Vazzaz

In un’epoca caratterizzata dalla debordante presenza dell’informazione e dalla fallace impressione di poter accedere a qualsiasi dato possibile, quella del documentario è un’espressione che ha subito varie contaminazioni, specie grazie alle declinazioni offerte dal mezzo televisivo. Non solo con “la cultura in prima serata” in forma di (pseudo)scienza o reportage storico, ma pure come rielaborazione formale: piccolo e grande schermo sono ormai assai frequentati dal mockumentary, fiction presentata come documentario oggettivo, a sottolineare quanto sia probl
18 Gennaio 2012

TEATRO

Un nerd fastidioso e supponente che racconta una vita mai vissuta. Così Elio Germano, contemporaneamente nei panni del regista e dell'attore, racconta il personaggio del monologo di Will Eno. E l'effetto sullo spettatore riesce sorprendentemente "vitale"...


di Nicola Arrigoni

Ha una faccia che tira gli schiaffi, la supponenza di certi trentenni che sembrano sapere tutto ma alla fine si nascondono semplicemente dietro le parole per non svelare la loro debolezza. Questo è Thom Pain o forse è Elio Germano, completo nero, occhiali da intellettuale un po’ nerd, improbabile acconciatura da bravo ragazzo. Una sedia, e nient’altro se non il racconto di qualcosa che accade, o meglio sarebbe dire non accade, qualcosa che potrebbe essere stato, un amore più sognato che reale, i sogni di un bambino che voleva essere Tex Willer, il vomitare conv
17 Gennaio 2012

FILM

A ridosso dell'ultimo lavoro di Clint Eastwood sulla figura di J. Edgar Hoover, papà dell'FBI, La Talpa, per la regia di Tomas Alfredson con Gary Oldman, "indaga" sulla meno conosciuta controparte britannica. Ma è ancora una volta un film ambientato nei corridoi della burocrazia governativa, che, fra un sussurro e l'altro, soffre la mancanza d'azione


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Dal Federal Bureau of Investigation di Clint Eastwood (J.Edgar, leggi la nostra recensione) al Secret Intelligence Service di John Le Carrè, qui ripreso nel più celebre titolo della sua Trilogia di Karla (La talpa, 1974) dal regista Tomas Alfredson. Tempo di spie dunque, ma di quelle impiegatizie, più burocrati da tavolino che filibustieri fascinosi alla James Bond. Tre soli punti in comune, fra i due film: la contemporaneità dell’uscita nelle sale, la focalizzazione sull'organizzazione interna di una struttura in relazione ad una precisa epoca storica, la ton
16 Gennaio 2012

TEATRO

La commedia dedicata da Virginia Woolf al grande folle della letteratura arriva nelle scene italiane, per la regia di Emanuela Giordano. Un tentativo di conferire sfumature quasi goldoniane al testo della scrittrice che, nonostante l'ottima prova d'attrice di Isabella Ragonese, non riesce a scaldare la platea


di Sergio Buttiglieri

Sarà che il ricordo del raffinato film Orlando di Sally Potter con una straordinaria Tilda Swinton a distanza di tanti anni è ancora vivido, sarà che le atmosfere goldoniane sul testo della Woolf non ce le vedo, ma questa Commedia di Orlando di Emanuela Giordano, con la seppur brava Isabella Ragonese non ha convinto me come, mi pare, nemmeno il resto della platea a giudicare dagli applausi tiepidi al termine della Prima Nazionale al Teatro del Giglio di Lucca.   I temi partoriti dalla mente di Virginia Woolf, supportati da una cifra stilistica colma di
13 Gennaio 2012

TEATRO

Dai trascorsi come cabarettista e comico televisivo, Paolo Hendel approda ai testi del teatro classico (o quasi) con la collaborazione di Leo Muscato. Il drammaturgo fustigatore dei costumi viene messo a sedere sulla poltrona di un talk show scandalistico, con tanto di citazioni dalle sue opere. Buon tentativo, ma non basta


di Igor Vazzaz

La comicità italiana ai tempi del governo dei professori: questione cruciale a proposito d’un intero panorama che, negli anni, parrebbe essersi incagliato nelle basse maree dell’antiberlusconismo, alla stregua del mesto centrosinistra cui è spesso organico. In tal senso assistiamo con curiosità al nuovo spettacolo di Paolo Hendel, comico per di più toscano, ormai attributo umoristico contemporaneo.    Il glabro fiorentino muta spartito e, dalla versione di stand up comedian nostrale (in una linea che unisce, con diverse declinazioni, Benigni, P
11 Gennaio 2012

LIBRI - POESIA

Le piccole cose di ogni giorno sono le protagoniste dei versi de L'asso della neve, l'ultima raccolta di Anna Maria Carpi. Una efficace dimostrazione di quanto l'arte lirica possa ancora parlare a tutti, riuscendo ad essere al contempo profonda e leggibile.


di Giuseppe Grattacaso

Ci sono occasioni in cui la poesia riesce a parlare a tutti coloro che le si accostano, affondando con grazia limpida ed accessibile, con acuta e sofferente determinazione, nelle ordinarie eppure particolarissime manifestazioni della vita di tutti i giorni. Si pubblicano oggi in Italia ancora raccolte di versi, che dovrebbero leggere tutti coloro che sostengono che la poesia, per statuto o per intima e ormai irreversibile aberrazione, debba per forza mostrarsi come un percorso irto di difficoltà, linguaggio criptico e in parte inaccessibile: codice per iniziati insomma, che si consuma n
09 Gennaio 2012

MUSICA CLASSICA

In Gestervarationenun doppio cd per la ECM, il pianista Andràs Schiff interpreta alcuni capolavori del compositore tedesco, con lo stile intimista, leggero, quasi in punta di dita che da sempre lo contraddistingue... 


di Giovanni Desideri

Tra i maggiori musicisti classici al mondo, il pianista ungherese András Schiff ha appena inciso per l’etichetta ECM, New Series, un doppio cd dedicato a Schumann, che prende il titolo da una delle composizioni presentate: Geistervariationen (“Variazioni spettrali”). Schiff esegue alcuni tra i cicli più noti di questo autore, ma con una chicca in chiusura del secondo disco: un diverso finale della Fantasia in do maggiore op. 17, il cui autografo, di “mano anonima”, si trovava nella biblioteca di Budapest e gli fu segnalato dal pianista e critico amer
04 Gennaio 2012

FILM

Alla seconda pellicola sull'investigatore più famoso della letteratura, Guy Ritchie mette in scena il funambolico scontro con il cattivissimo Moriarty. Due formidabili intelligenze in gara, due interpreti d'eccezione come Robert Downey jr. e Jude Law: gli ingredienti per un gran thriller ci sarebbero tutti. Invece in Gioco di ombre prevalgono azione e trucchi


di Marco D'Egidio

Assomiglia al Napoleone del periodo glorioso del Cinque Maggio manzoniano lo Sherlock Holmes di Guy Ritchie: “di quel securo il fulmine / tenea dietro al baleno”, di quel detective che non conosce il dubbio l’azione seguiva fulmineamente la deduzione. Se nel personaggio letterario questo stretto rapporto fra deduzione e azione potrebbe rappresentare l’essenza del brevetto investigativo depositato al 221b di Baker Street (l’avanzare deterministico dell’indagine a partire dagli indizi, senza mai lasciare nulla al caso), nei due film del regista inglese, e in p
02 Gennaio 2012

RECENSIAMO TUTTO - PROFESSIONI

Prima o poi doveva succedere. In qualità di "sito che recensisce tutto" non potevamo esimerci dal mettere nel mirino anche il nostro stesso "mestiere", quello del recensore. Lo facciamo cercando ci capire quanto sia cambiato e quanto ancora debba cambiare il ruolo di chi giudica le arti


di Marinella Doriguzzi Bozzo

Quando ci chiedono cosa ne pensiamo del tale o della talaltra, difficilmente rispondiamo limitandoci a descriverne il colore del vestito o degli occhi. Salvo identificarli come persone "strane" (un'abdicazione che non vuol dire assolutamente niente) in genere proviamo ad abbozzare un tentativo di interpretazione dei soggetti in questione. Invece, per quanto riguarda in particolare i libri e i film, che pure sono anche loro degli organismi viventi che spesso addirittura ci sopravvivono, il discorso torna al colore del vestito o degli occhi. Nel senso che con frequenza sempre più
02 Gennaio 2012

TEATRO

Il vecchio regista Lev Dodin porta in scena Vita e destino, grande romanzo novecentesco di Vasilij Grossmann. Ma il suo allestimento crolla sotto il peso della Storia del fisico teorico in fuga dall'antisemitismo nazista. 


di Nicola Arrigoni

Ci sono registi che attirano l’attenzione più per la mitologia che li circonda che per quanto hanno ormai da dire, portatori di un fare teatro che oggi nel suo proporsi appare – quando va bene – retorico e fuori tempo. E' il caso del Lev Dodin di Vita e destino di Vasilij Grossmann. Il regista del Maly Drama Teatr cade sotto il peso del romanzo/mondo dell’autore russo, una sorta di Guerra e Pace del XX secolo, con scenario terribile e affascinante della battaglia di Stalingrado in cui gli orrori delle dittature staliniane e nazifascista s’intrecciano con le
27 Dicembre 2011

TEATRO

Tra gli eventi teatrali dell'anno che sta finendo c'è l'allestimento de La Cantatrice Calva, che ha inaugurato la stagione del Teatro Metastasio di Prato per la regia di Massimo Castri. In un coinvolgente crescendo, quella che sembra una farsa satirica sulla antica borghesia diventa una critica alla lingua che parliamo ogni giorno, sempre più priva di senso     


di Sergio Buttiglieri

Castri ha preso a pretesto il famoso testo di Ionesco, che tanto fece scalpore quando usci a Parigi nel 1950, (sette anni dopo la sua stesura) per raccontarci quanto il nostro linguaggio del 2011 sia svuotato di senso. Le due coppie, con i nomi e i cognomi uguali, che nel copione originale interagivano attraverso il linguaggio stereotipato dei corsi di inglese per stranieri, appaiono così ancora maledettamente attuali.   Anche per questo forse il teatro Metastasio di Prato, diretto da Paolo Magelli, ha intelligentemente inaugurato la sua stagione con il  capostipite del cosid
27 Dicembre 2011

LIBRI

E' la raccolta di volumi compilata da Luca Giorgi: si chiama Il libro dei libri e mette insieme titoli imperdibili, ma introvabili, semplicemente perché... falsi. Divertente parodia, ma anche deprimente fotografia di certe logiche del mercato editoriale


di Alessandra Minervini

Avete presente quel film di animazione che si chiama Shrek? E' una favola che prende in giro le favole. La sua doppia lettura - il protagonista è un personaggio di fantasia che per emanciparsi fa a pezzi le sue origini fiabesche con un linguaggio sarcastico e aggressivo - è senza dubbio il motore del suo successo. Shrek fa ridere perché ride di se stesso dentro il suo mondo, quello filmico e leggendario dei film per bambini. Ecco, immaginate che questo orco buono e sagace sia diventato uno scrittore e abbia scritto un libro con una doppia lettura dove per emanciparsi dallo
20 Dicembre 2011