Il terzo figlio è in arrivo, ma non è un semplice diario sulla maternità. In Nonsolodue, il sequel di Nonsolomamma, Clauda De Lillo riesce a descrivere tutte le peripezie di una genitrice moderna: con bravura, umorismo e profondità, ma soprattutto con talento da vera scrittrice
di Dario De Marco
Categoria: sequel. Genere: libro tratto da blog. Argomento: maternità acrobatica (ma quale non lo è) nell'Italia contemporanea. L'estensore della presente recensione non può, e non potrà mai, a meno di improbabili traversie chirurgico-burocratiche, fregiarsi del titolo di “mamma”. Rappresenta però, per così dire, l'altra metà del pannolino radioattivo, e non gli sono quindi estranee esperienze interiori quali: nottate in bianco per coliche neonatali, entusiasmi ingiustificati ai primi vagiti e/o movimenti pseudovolontari, ans
Se è vero che è il terzo disco quello della maturità, la Spalding supera brillantemente la prova. In Chamber Music Society la contrabbassista e cantante afro-ispano-americana aggiunge un trio d'archi al suo gruppo, e si conferma come uno dei fari nel panorama attuale
di Dario De Marco
Dopo il power trio di Junjo (2006) e le aperture pop e world di Esperanza (2008), l’uscita di Chamber music society consacra definitivamente Esperanza Spalding come una delle poche, se non l’unica vera novità degli ultimi anni, nel jazz e nella musica in generale. E questo nonostante il terzo album non sia un capolavoro – anzi probabilmente è il più imperfetto – o forse proprio perciò. Infatti la cifra di Esperanza Spalding è l’eclettismo dinamico, la capacità di aggiungere sempre nuovi tasselli al proprio mosaico (
Dopo aver portato le favole calviniane a teatro, l'attore John Turturro ritorna sulle sue origini italiche e dirige una commedia musicale che omaggia la canzone partenopea. Ma che ne dicono gli "omaggiati"? Cediamo la parola a un inviato del luogo
di Dario De Marco
Cchiù luntano me stai cchù vicino io te sento... E' il distico iniziale di Passione, canzone napoletana del 1934 scritta da Libero Bovio e musicata da Tagliaferri e Valente. Sono parole d'amore per una donna, come usuale, ma potrebbero essere lette anche come espressione di saudade per una città, se messe in bocca a un emigrante di lungo corso. Perciò non abbiamo saputo resistere alla tentazione di prenderne uno di nostra conoscenza e cedere a lui la recensione di questa pellicola. Gli perdonerete una certa inflessione dialettale, che l
Felice Cimatti è un professore studioso di zoosemiotica. Ambientato in un laboratorio dove si conducono esperimenti segreti sugli scimpanzé, il suo esordio narrativo è un noir etologico che pone una questione inquietante: esiste una specie animale in grado di commettere il male?
di Dario De Marco
Noir etologico. Bella definizione, di quelle che a noi critici fighetti piace inventare, per poi guardarci allo specchio tutti soddisfatti: peccato che si trovi già sulla quarta di copertina del libro. Noir etologico, definizione azzeccata, visto che negli snodi cruciali i protagonisti sono sempre animali: dalle api che con il loro linguaggio fatto di 8 aiutano a scovare il cadavere, allo scimpanzé che nell'agnizione finale ricostruisce la dinamica del fatto di sangue, fino alla bestia più crudele di tutte, la cui natura non è ora il caso di svelare. I
E gli israeliani, e i marocchini, e gli armeni... ospite dalla rassegna MiTo, il compositore spagnolo ha raccolto musicisti da tutto l'oriente e invaso il conservatorio di Torino con la sua personalissima idea di fusion. Stasera si replica a Milano
di Dario De Marco
D’accordo, non si dovrebbe fare, perché la recensione di un concerto il giorno dopo a chi interessa, si dice: gli appassionati se lo sono andato a vedere e non hanno bisogno di leggersi il pezzo, gli indifferenti non se lo sono andato a vedere e non gliene frega niente di leggersi il pezzo. Eppure. Magari c’è l’appassionato che voleva e non ha potuto, magari c’è l’indifferente che non sapeva quello che si perdeva. E poi, la segnalazione non è inutile, sono varie le possibilità di recuperare. Quali? Lo vediamo alla fine &n
di Dario De Marco
Il mancato duetto Hendrix-Davis resta fra i più grandi sogni infranti nella storia della popular music. Il trombettista Giovanni Falzone e il complesso delle Mosche Elettriche hanno osato domandarsi come sarebbe andata
di Dario De Marco
Una delle più sdrucite leggende della musica moderna riguarda il mancato incontro tra Miles Davis e Jimi Hendrix. O meglio il mancato disco, perché l’incontro ci fu, alla fine degli anni ‘60, in un periodo in cui entrambi scalpitavano alla ricerca di nuove sonorità. E ci fu anche una sorta di amicizia, varie occasioni in cui i due si scambiarono chiacchiere, opinioni e qualche noterella. Ma all’incisione non si arrivò, per motivi prima futili e poi terribili - la prematura morte di Hendrix, giusto 40 anni fa. Da quel momento c'è stato i
Il ministro dell'interno francese è stato condannato a una pesante multa per affermazioni razziste. Ora gli si chiede anche di lasciare l'incarico. Vediamo cos'ha detto di tanto grave, e ricordiamoci qualcuna delle tante frasi xenofobe pronunciate ogni giorno da membri del nostro governo
di Dario De Marco
Ultima beffa di un genio della world music, Oriental Night Fever raccoglie tutti i grandi classici della disco anni '70 e li rivisita in chiave etnica. Con l'aiuto di Barbara Eramo e Stefano Saletti, YMCA e Disco Inferno incontreranno il bouzoki e il liuto arabo: nessuno snobismo, però. Solo una gran voglia di rimanere in pista
di Dario De Marco
Così un giorno il geniale, il multiforme, lo scomparso Hector Zazou decise di fare un disco con Barbara Eramo e Stefano Saletti, due musicisti italiani di area world. L'idea era appunto risuonare in chiave etnica, con strumenti e arrangiamenti tipici, che cosa? Boh... si partiva - raccontano i due italiens in un simpatico filmino che fa da making of al progetto - da un vago Mozart, o forse meglio Bach. No, ecco, trovato: Gesualdo da Venosa, il madrigalista pazzo. E mentre i tre scartabellano tra i cd per scegliere i brani da coverizzare, non ti rispunta fuori Disco Inferno, che li aveva
L'autore americano è specializzato in fantascienza di prossimità: un genere particolarmente inquietante, perchè disegna scenari molto vicini a noi. Minimum fax si arrischia a pubblicare una raccolta di suoi XYZ
di Dario De Marco
In Fabula suite Lugano, il pianista norvegese prova a suonare le onomatopee. E crea un misto di barocco, folclore nordico e classica contemporanea
di Dario De Marco
C’era una volta l’avanguardia. C’era la voglia di sperimentare, di trovare nuove soluzioni, di uscire dagli schemi: sia nelle arti belle che in quelle meno, come la politica. C’era la capacità - e la possibilità - di sognare utopie, e qualche volta (ma solo nelle arti belle, non in politica) di realizzarle. Poi vennero gli anni ’80. In politica, ci fu il ripiegamento nel privato, il riflusso. Nelle arti, soprattutto in musica, fece da pendant il ripiegamento nel banale, il reflusso: in altre parole - e con decenza parlando - una roba da vom
Una nuova legge dell'Arizona per combattere l'immigrazione clandestina ha suscitato aspre polemiche
di Dario De Marco
Al termine di una campagna elettorale serena e incentrata sui reali problemi dei cittadini, senza interferenze religiose né polemiche sull’informazione, il voto premia lo schieramento che difende l’istruzione, lo sviluppo del Sud, i diritti delle minoranze. Fantasie? Pura verità, ma nell'emisfero opposto
di Dario De Marco
Bollati Boringhieri ripubblica Sul giornalismo, del padre del famoso premio. Il saggio risale al 1904, ma le sue riflessioni sul mestiere sono tutt'altro che sorpassate
di Dario De Marco
Tra due domeniche blocco del traffico proposto da Chiamparino: aderisce tutto il Nord. Ma non basta: per evitare i terribili effetti delle polveri sottili servono misure più drastiche
di Dario De Marco