In una fortunata tournée internazionale, l'Orchestra di Piazza Vittorio ha riletto il capolavoro mozartiano alla propria maniera, fondendo lingue e stili musicali da tutto il mondo. Adesso lo spettacolo esce su cd, con libr(ett)o in allegato. I puristi storceranno il naso, ma c'è di che divertirsi
di Marco Buttafuoco
Il Flauto Magico ai tempi del relativismo culturale ed etico. Esce in cd, con annesso e necessario libro, la rilettura del capolavoro mozartiano che l’Orchestra di Piazza Vittorio rappresenta con successo in mezza Europa. Una versione ironica, con accenti di leggera, affettuosa e innocua dissacrazione. Alla fine, tanto per dirne una, il Grande Iniziato Sarastro e la perfida Regina della Notte (una grande Petra Magoni) nemici mortali nella pièce del Salisburghese, si innamorano e ballano un torbidissimo mambo in una balera di Valparaiso. Mentre la dolce Pamina, sedotta
L'aver perso una gamba durante i combattimenti della Seconda Guerra Mondiale non lo scoraggiò: il pittore francotedesco continuò a pensare un'arte che metteva al centro fisicità e azione. Al Museo di Scienze Naturali di Torino l'Associazione Italiana Paralisi Spastica gli dedica una personale
di Cristina Geninazzi
Una mostra senza pretese, senza un’acclamata curatura, senza una pubblicizzazione a tappeto per la città: una mostra fatta di quadri appesi a pannelli di compensato. Niente di più. Ma allo stesso tempo, niente di meno. La semplicità spoglia dell’esposizione, organizzata al Museo di scienze naturali di Torino fino al 30 gennaio, esalta la bellezza singolare delle opere di Hans Hartung, audace pittore del Novecento. L’artista (1902-1989), tedesco di nascita ma francese d’adozione, dagli albori alla maturità si espresse attraverso l&rsquo
Ne La figlia della Curandera, Luis Alberto Urrea ricostruisce la vita della sua antenata Teresita: nata da padre colonialista e madre indigena, fu adorata come una dea e divenne la musa ispiratrice dei rivoltosi. Un ritratto del Messico e delle sue inquietudini alle soglie del Novecento
di Gabriele Salvatori
La figlia della Curandera è un libro che segue la storia e gioca con la leggenda. Racconta la vita della Santa di Cabora e, con essa, la fine del XIX secolo messicano. Teresa Urrea, la protagonista, è esistita davvero. Gli storici la definiscono "giovane illuminata" ma la gente della sua epoca la chiamava santa: coloro che vivevano intorno a lei si convertivano al suo culto, cacciavano i preti di Roma dalle loro terre e si ribellavano alle autorità. Furono innanzitutto i nativi - mayo, apache, yaqui – ad avvicinarsi a lei per farsi curare o b
Dopo la scomparsa del nonno, ex-soldato nella campagna di Russia, Pietro parte per un viaggio fino alle rive del Don. L'autore di Cordiali saluti e Se consideri le colpe torna con un romanzo riflessivo e silenzioso, che conferma il suo talento
di Giovanni Zagni
Una ragazza torna al suo villaggio miracolata dalla chirurgia plastica e fa strage di uomini. E' l'ultima pellicola di Stephen Frears, che trasporta un mediocre romanzo di Thomas Hardy ai giorni nostri
di Marinella Doriguzzi Bozzo
Allora: storia di parecchi passaggi di mano, nonché di altrettanto numerosi giri di coscia. Di mano, perché il film si ispira ad un libro di Thomas Hardy, Via dalla pazza folla (1874) che ricordiamo mediocre, a sua volta inconsapevole generatore di un film omonimo ed opaco di Schlesinger (1967), però con una incantevole Julie Christie, poi ripreso in un fumetto di Posy Simmonds uscito a puntate sul Guardian nel 2007, annunciato ma non ancora apparso nelle librerie italiane. Di coscia, perché una giovane Cyrana, rifattasi la canappia, ritorna trionf
La giovane artista texana è al Peep-Hole, il nuovo progetto di uno spazio espositivo milanese dalla storia illustre, con un lavoro su memoria e narrazione
di Riccardo Bonini
A Milano, in via Panfilo Castaldi 33, nello spazio che fu la prima piattaforma di Massimo de Carlo (per intenderci lo storico gallerista di Maurizio Cattelan), vive ora Peep-Hole. Il progetto dei due curatori Vincenzo de Bellis e Bruna Roccasalva coniuga esposizioni, incontri, letture nello spirito della ricerca contemporanea. Peep-Hole (lo sguardo attraverso il buco della serratura, morboso quanto basta - Peeping Tom docet -) arriva alla quinta e ultima mostra del 2010 presentando, per la prima volta in Italia, il lavoro della trentenne americana J. Parker Valentine (n
Sogno di una notte di mezza estate/1: la commedia di Shakespeare è ora in tournée con due nuovi allestimenti, nati da diverse traduzioni. Sul testo di Patrizia Cavalli gli allievi dell'Accademia Silvio D'Amico hanno costruito il loro saggio di laurea, con Nicola Piovani e il regista Carlo Cecchi relatori d'eccezione. E qualche contaminazione moderna
di Giulia Stok
Un saggio di laurea che diventa un vero spettacolo in tournée per tutta Italia: è il sogno di ogni iscritto alle accademie di teatro. Se poi il testo è di Shakespeare, la regia di Carlo Cecchi e le musiche di Nicola Piovani, ben si comprende l’entusiasmo dei quindici giovani attori alle prese con la sequenza di incantamenti, amori, abbagli e ripicche di questo Sogno di una notte d’estate. La complicatissima trama scorre su tre filoni narrativi, che prima si affiancano, poi si ingarbugliano e infine si sciolgono in un happy end tipicamente rinascimentale,
Nella seconda parte del cult fantascientifico tocca a Sam Flynn calarsi nel fantastico mondo virtuale creato dal padre, il leggendario hacker Kevin. Ennesimo sequel, dove la Disney fa uso degli effetti speciali più moderni per portare l'orologio indietro agli anni '80: ci riesce, ma solo con Jeff Bridges
di Andrea B. Previtera
Dev'essere un altro caso di eutanasia negata, ci dev'essere lo zampino del Vaticano. Entrati in coma circa vent'anni fa, gli anni 80 restano saldamente intubati e nutriti, di remake in remake, di sequel in sequel, di (sigh) reboot in reboot. Esaurita dunque in due righe la quota di prestiti linguistici concessa, veniamo all'oggetto della recensione: Tron Legacy. Cosa accadeva nel 1982? L'Italia vinceva i mondiali di calcio, Villeneuve perdeva la vita in un incidente mortale, veniva istituita la giornata mondiale della danza, e la Disney usciva nelle sale con questo meraviglioso guazzabu
Indonesia, Londra, New York. Una giornalista, un bambino e un sensitivo che il destino pone in contatto con ciò che viene dopo la fine della vita. Hereafter affronta la sfida di un tema rischioso come l'aldilà e la vince, confermando all'anziano regista un posto nell'olimpo dei classici. Giù il cappello
di Marinella Doriguzzi Bozzo
“...ed egli sprofondò nel buco. Là, in fondo al buco, s’illuminò qualcosa. Cercò la sua solita paura della morte, ma non la trovò. Dov’era? Quale morte?...” Finisce così La morte di Ivan Il’ic, il più perfetto racconto di Lev Tolstoj. Perfetto come la moneta rotonda di un apologo. Inizia qui l’ultimo film di Clint Eastwood, geometria diversa, forse imperfetta, ma con la stessa grande semplicità classica nel descrivere quel che non si può dire. Perché proprio di quell’attimo si
Cambia il testo di partenza - due racconti di Anna Maria Ortese - ma lo spettacolo è quello di sempre. Il mare rinnova l'irresistibile galleria di volti e personaggi novecenteschi disegnati dal maestro ottantunenne: storie talvolta drammatiche ma interpretate con il solito, affilato senso dell'ironia
di Anna Colafiglio
Arduo parlare di una leggenda del teatro contemporaneo come Paolo Poli. Arduo, soprattutto, racchiudere in poche righe lo strabordante estro creativo di uno dei maggiori protagonisti del teatro del secondo Novecento. Ottantuno anni suonati, di cui più di sessanta consacrati alle fulgide glorie del palcoscenico, Paolo Poli torna alla ribalta con il suo nuovo spettacolo Il mare, dai racconti scaturiti dalla penna di Anna Maria Ortese tra gli anni Trenta e Settanta. Dopo Sei brillanti giornaliste del Novecento (2006) e Sillabari (2008, leggi la nostra recensione), il
Cento anni fa moriva Pietro Gori, avvocato e poeta: scrisse le parole di Addio a Lugano, che sarebbe diventato l'inno degli anarchici
di Marco Buttafuoco
Hanno al posto del cuore un sogno disperato / e le anime corrose da idee favolose. Così Leo Ferrè, il più grande dei poeti libertari descriveva i suoi compagni di fede, in una canzone intitolata appunto Gli anarchici. Cento anni fa a Portoferraio, isola d’Elba, moriva a 46 anni Pietro Gori, avvocato, poeta e agitatore anarchico. Il suo nome resta legato alla storia dei movimenti libertari italiani più che per un apporto teorico vero e proprio, per i versi di una canzone, Addio a Lugano. Una canzone che esprimeva l’implacabile innocenza
La storica inglese Linda Colley ricostruisce l'avventura di una ragazza della media borghesia settecentesca: le alterne fortune di una viaggiatrice per caso, da un lato all'altro di un pianeta che i traffici commerciali stanno rendendo già globalizzato
di Andrea Ferrari
Figlia di psicologa (Morante) e stimato architetto, la liceale Rosa si innamora di un gentile settantenne (Jannacci), mettendo in crisi le idee progressiste dei genitori. L'antidoto a Vacanze di Natale, si era detto. Ma La bellezza del somaro è una farsa che con i film rivali ha più di qualche punto in comune
di Andrea B. Previtera
Dopo aver appreso che il riccio è elegante, è tempo di essere informati che il somaro è bello. Sulla nuova formula aggettivo - preposizioni articolata – nome di bestia, ecco La bellezza del somaro, con Sergio Castellitto, per la regia di Sergio Castellitto, tratto da un libro della moglie di Sergio Castellitto (Margaret Mazzantini). Un film con una prerogativa virtuosa, almeno nelle intenzioni del buon Sergio: contrastare l'ondata dei cosiddetti cinepanettoni. Mette le mani avanti, il marito barra attore barra regista: “I toni nevrastenici del film sono
Giudizi sotto l'albero/5 C'è più di un modo per essere spettatori durante le feste: godersi una vecchia commedia in tv assieme alla famiglia o guardare il dvd di un kolossal d'avventura mentre si viaggia. Dopo il decalogo estivo, ecco altri dieci visioni consigliate a chi vuole stare lontano dai multisala
di Andrea B. Previtera e Marinella Doriguzzi Bozzo
Sembrava passato da poco lo scampanellio dell'ultima renna 2009, e invece un nuovo Natale era già alle porte. Chi è partito, chi è restato, chi ha fatto l'albero, chi ha fatto il presepe, chi niente e chi tutti e due; tra una suocera e un amico, il superpranzo tradizionale e gli auguri telefonici a chi è lontano. E sulla scia delle nuove renne tornano anche i suggerimenti cinematografici per le vacanze, che siano affollate o solitarie. Il criterio è quello del sacco regali formato famiglia: di tutto un po'. Quello che probabilmente si rivedr&agra
Le telecamere che lo seguivano durante le scorse tournée non ci sono più, e i giornali l'hanno abbandonato da un bel pezzo. Ma lui è tornato con un nuovo show, Grillo is back
di Igor Vazzaz
Come si può recensire uno show di Beppe Grillo? Domanda prevedibile, ma necessaria: l’analisi di un oggetto, qualsiasi esso sia, può sperare d’avere uno straccio di senso soltanto a patto d’accordarsi su una definizione quanto più univoca del medesimo, pena il fraintendimento sicuro o la totale inutilità dell’analisi stessa - ammettendo che questa abbia un valore in sé, cosa che diamo scontata, non senza una pallida speranza. Ebbene, la natura ondivaga del Grillo–personaggio (è un attore? un comico? un autore satir